Saipem non convince il mercato: tonfo del titolo dopo i conti e il piano. Cosa ha deluso?
I numeri di Saipem relativi al terzo trimestre e per il prossimo futuro non convincono appieno il mercato. In una seduta intonata leggermente al rialzo a Piazza Affari, il titolo del gruppo guidato da Francesco Caio cade sul fondo del listino principale con un tonfo di quasi 9 punti percentuali perdendo l’appiglio dei 2 euro. Cosa ha deluso nello specifico?
Guardando ai conti relativi al terzo trimestre dell’anno, si vede come i ricavi siano saliti del 9,3% rispetto al corrispondente periodo del 2020 a 1,9 miliardi di euro, leggermente sotto le attese degli analisti ferme a 2 miliardi. Ma a deludere maggiormente è stato l’Ebitda adjusted, negativo per 25 milioni, in deciso peggioramento rispetto ai +136 milioni dell’anno prima, anche se in miglioramento rispetto al secondo trimestre 2021 (era -354 milioni), e lontano dalle stime del mercato. Gli analisti si aspettavano infatti un Ebitda adjusted positivo per 86,8 milioni.
I risultati, precisa Saipem, risentono ancora del protrarsi della difficile situazione congiunturale causata dall’emergenza pandemica e dei rallentamenti legati a specifici progetti. “I risultati del terzo trimestre segnano un primo, significativo miglioramento rispetto al secondo trimestre dell’anno in tutte le divisioni di business di Saipem, nonostante la congiuntura legata alla crisi pandemica e le difficoltà legate all’esecuzione di alcuni progetti nell’eolico offshore”, ha commentato Francesco Caio, amministratore delegato e direttore generale del gruppo.
Guardando ai prossimi mesi, ecco che si intravede un’altra nota che fa storcere il naso agli operatori. L’outlook per la seconda metà del 2021 è stato infatti rivisto leggermente al ribasso per quanto riguarda i ricavi, visti intorno ai 4,5 miliardi dal precedente range 4,5-5 miliardi. La nuova stima implica ricavi per l’ultimo trimestre dell’anno pari a 2,6 miliardi. Ma anche la stima sull’indebitamento finanziario netto a fine anno è stata rivista leggermente in peggio, a circa 1,7 miliardi dal precedente 1,6 miliardi. L’Ebitda adjusted dovrebbe essere positivo.
Saipem ha alzato il velo anche sul nuovo piano strategico quadriennale 2022–2025, che prevede ricavi in crescita ad un tasso medio anno del 15% fino al 2025 grazie alle nuove opportunità commerciali e alle favorevoli prospettive di crescita previste nella perforazione. L’Ebitda adjusted è atteso riavvicinarsi ai livelli pre-Covid-19 nel 2023 per raggiungere una marginalità a doppia cifra nella seconda parte del periodo. La vera accelerazione quindi sarà a partire dal 2023.
Per sostenere la crescita nei prossimi anni, Saipem metterà a disposizione investimenti cumulati nell’arco di piano per circa 1,5 miliardi di euro. Contemporaneamente, taglierà i costi. Verrà infatti implementato un piano di efficientamento attraverso specifiche iniziative che riguardano la razionalizzazione degli asset (è prevista la progressiva chiusura di tre yard nel mondo e la dismissione di cinque navi), la semplificazione del modello operativo (con la razionalizzazione di tre hub di ingegneria collocati all’estero) nonché la riduzione di costi di struttura (con la chiusura di 14 uffici all’estero non strategici). Il piano ha l’obiettivo di ridurre la base costi complessiva di circa 100 milioni di euro nel 2022 che saliranno progressivamente a circa 300 milioni di euro annui a regime nel 2025.