Fiammata gas europeo a +20%, pesano problemi a Nord Stream e Freeport
Nella giornata di oggi il gas naturale europeo è balzato di quasi il 20% trovandosi così a quota 98,5 €/megawattora a causa di problemi legati all’offerta. Da una parte, il produttore di gas russo Gazprom ha dichiarato che a causa di problemi tecnici, il flusso del gasdotto Nord Stream sarà limitato del 40%. Come riporta la società russa, uno dei motivi di questa importante riduzione dei flussi è che Siemens AG non sarebbe riuscita a restituire in tempo alcune apparecchiature che erano riparazione di una stazione di pompaggio nel Mar Baltico.
Un altro elemento di preoccupazione sul fronte gas arriva dagli Stati Uniti, infatti, la settimana scorsa è scoppiato un incendio al terminale GNL in Texas (Gas Naturale Liquefatto) di Freeport, uno dei maggiori produttori ed esportatori di gas naturale liquefatto degli stati uniti. Secondo le prime stime l’impianto doveva rimanere inattivo per tre settimane ma oggi l’operatore americano ha detto che potrebbero volerci addirittura 90 giorni per vedere una parziale riapertura della struttura; mentre un ritorno alla piena operatività al momento non è prevista fino a fine 2022.
L’impianto di Freeport rappresentava una fonte alternativa di approvvigionamento per l’Europa per riempire gli stoccaggi per il prossimo inverno, soprattutto alla luce dell’intensificarsi del conflitto in Ucraina che rende sempre meno certi i flussi dalla Russia.