Piazza Affari, Assiom Forex: maggiore ottimismo. Su BTP nessun panico spread tra operatori finanziari
Più ottimismo sulla performance che Piazza Affari metterà a segno nell’arco dei prossimi sei mesi, e una visione più bullish anche riguardo al rapporto euro-dollaro. E’ quanto emerge dal sondaggio di maggio, messo a punto da Assiom Forex, in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor Plus.
Sul cambio euro-dollaro, la maggior parte degli operatori prevede una stabilità (il 49% degli interpellati), in lieve flessione rispetto al 51% di aprile, mentre i bullish sull’euro salgono in modo notevole, dal 23% al 31%. Solo il 20% degli operatori Assiom Forex prevede una flessione della moneta unica.
Tra i motivi, sia le aspettative di un tapering del QE da parte della Bce di Mario Draghi che, secondo gli operatori, a dispetto delle attuali rassicurazioni che arrivano puntualmente dal banchiere, comunque ci sarà; sia la politica dell’amministrazione Trump, che non sembra sbandierare l’auspicio di un dollaro forte.
Riguardo al trend del mercato azionario, la percentuale di operatori che stimano mercati stabili o in crescita nel prossimo semestre si attesta all’87%, in rialzo rispetto all’81% complessivo registrato ad aprile.
Così ha commentato Luigi Belluti, presidente di Assiom Forex:
“Nonostante l’incertezza che potrebbe affacciarsi nella seconda metà dell’anno, chi opera sul mercato quotidianamente sconta la crescita di fiducia accordata al sistema europeo nel suo complesso e all’Italia in particolare, anche se non si possono non tenere in debito conto le preoccupazioni circa un eventuale cambio di governo in autunno“.
Ancora Belluti:
“Le nostre aziende continuano a fare bene e ad essere redditizie, i Pir stanno supportando gli investimenti nelle piccole e medie imprese e pertanto le fila di chi crede che la Borsa di qui a sei mesi crescerà continuano ad ingrossarsi, salvo imprevisti. Di pari passo aumentano anche i sostenitori della moneta unica dal momento che la politica del dollaro forte non sembra essere una priorità per l’amministrazione Trump”.
Ben il 53% degli operatori Assiom Forex prevede rialzi per Piazza Affari: tra questi, per il 48% (rispetto al precedente 44%) l’aumento sarà tra i 3 e i 10 punti percentuali mentre per un ulteriore 5% sono possibili balzi superiori a +10%.
Per il 33% degli operatori (rispetto al 34% precedente) i mercati rimarranno stabili, una definizione che include variazioni massime del 3% sia al rialzo che al ribasso, mentre per il 13% (in forte calo rispetto al 19% di un mese fa) sono possibili fasi ribassiste.
L’11% stima flessioni fra il 3 e il 10 per cento mentre per il rimanente 2% si potrebbero verificare flessioni superiori al 10%.
A dispetto delle incertezze politiche, gli operatori non temono inoltre un’escalation eccessiva dello spread.
L’85% degli operatori (in calo rispetto al 90% di un mese fa) vede lo spread sopra i 150 punti mentre solo il 15% (comunque in rialzo rispetto al 10% di aprile) punta a un valore di 190 punti circa in un orizzonte di sei mesi.
Certo, soprattutto in vista di elezioni anticipate in autunno, l’outlook è di uno spread in tensione:
Il 30% degli operatori (rispetto al precedente 20%) prevede un valore compreso tra 150 e i 175 punti mentre il 42% del totale (contro il 44% di aprile) ritiene che sia più probabile un valore compreso tra i 175 e i 200 punti base.
Un altro 15% (in forte flessione tra l’altro rispetto al 26% di aprile) stima infine uno spread al di sopra di quota 200.