Piazza Affari col vento in poppa: accordo Mps e dato Pil sostengono il FTSE Mib. Volano Italgas e Atlantia
Giornata positiva per Piazza Affari, che capitalizza al massimo i doppi assist arrivati in mattinata dal fronte macroeconomico e da Bruxelles. Questa mattina infatti, Istat ha certificato che nel primo trimestre dell’anno il Pil italiano è cresciuto dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,2% nei confronti del primo trimestre del 2016.
“Un dato incoraggiante, considerato che non si verificava un rialzo così consistente da oltre 6 anni. Le stime contenute nel Def, anche se non sono relative al Pil corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato reso noto oggi, sono ora credibili e raggiungibili”, ha dichiarato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Buone nuove anche sul fronte Mps. Infatti è stato trovato finalmente l’accordo tra il governo italiano e l’Unione europea sul dossier della banca senese. In una nota la Commissione europea rende noto che è stata trovata una intesa di principio sulla ricapitalizzazione precauzionale della banca senese. Sì, dunque, all’ingresso dello Stato per salvare Mps.
Nella nota della Commissione si legge che la normativa europea permette la “ricapitalizzazione precauzionale” e che i capitali che lo Stato italiano inietterà in Mps non sono aiuti, visto che servono ad assicurare la continuità dell’istituto e non a dare una soluzione alla sua crisi.
In questo quadro il FTSE Mib è scambiato in rialzo di un punto percentuale, in area 20.940 punti. Vola Italgas, +3,22% a 4,86 euro, all’indomani della presentazione del nuovo Piano industriale al 2020, seguita a ruota da Atlantia, +3,67% a 25,69 euro, con il titolo galvanizzato dalle parole di Abertis, Salvador Alemany, secondo il quale “è improbabile che il governo spagnolo decida di opporsi all’Opa di Atlantia”. Per Alemany è molto probabile che il mercato accetti l’offerta.
Ben comprata anche Banca Generali che mostra un rialzo del 2,37% a 26,3 euro. Sul fronte dei ribassi soffre STM che mostra la peggior flessione fra le blue chip tricolori, -1,7% che fa scivolare il prezzo delle azioni a 14,41 euro. Debole anche Brembo, -0,84% a 14,05 euro.