Wall Street paga toni da falco della Fed. Ritorna sell off sui tecnologici, Nasdaq -1%
Wall Street sotto pressione insieme all’azionario globale. I sell off tornano a colpire, in particolare, i titoli tecnologici, con l’indice Nasdaq che cede oltre -1%, scivolando fino a 6.134 punti.
I titoli FANG (Facebook, Amazon, Netflix, Google) sono tutti sotto in ribasso. In particolare Alphabet (a cui fa capo Google) e Facebook cedono fin oltre -2% e le previsioni degli analisti sono tutto fuorché confortanti.
Così a Marketwatch Aaron Clark, gestore di portafoglio presso GW&K Investment Management, che gestisce $32 miliardi di asset.
“I trader si stanno concentrando su questi titoli, optando per le vendite. E, visti i livelli a cui (i titoli hi-tech) erano saliti, credo che ci sia ancora molto spazio per scendere“. L’indice di settore XLK arretra fino a -1,3%, ampliando la flessione dall’inizio del mese a -2,5%.
Il sentiment è condizionato dai timori legati alla politica di normalizzazione dei tassi da parte della Fed. Il rialzo dei tassi sui fed funds annunciato ieri (di un quarto di punto percentuale, all’1-1,25%) era ampiamente scontato. Tuttavia, come fa notare anche Kathleen Brooks, direttrice della divisione di ricerca presso City Index, “quello che non era atteso era il tono più da falco presente nel comunicato della Fed“.
Tra l’altro, “la Fed non ha fatto alcun riferimento al ritardo degli stimoli fiscali (promessi da Trump), il che fa pensare che la banca centrale sia determinata ad andare avanti con le sue scelte di politica monetaria, a prescindere da quello che l’amministrazione Trump faccia”.
Wall Street sconta inoltre anche gli ultimi scandali che colpiscono direttamente il presidente americano, dopo le indiscrezioni del Washington Post secondo cui il procuratore Robert Mueller avrebbe aperto una inchiesta contro Trump per ostruzione alla giustizia nel caso del Russiagate.
L’indice sul dollaro Bloomberg Dollar Spot Index sale +0,6% circa dopo tre sessioni consecutive di flessioni. Il dollaro avanza sullo yen a JPY 110,34 e sull’euro, e si apprezza anche sulla moneta unica, con il cambio euro-dollaro che cede -0,6% a $1,1151.
Sempre le preoccupazioni per i toni più da falco della Fed spingono i tassi sui Treasuries a 10 anni a salire al 2,16%, dopo essere precipitati di ben 8,5 punti base alla vigilia, fino al 2,13%.