Torna il sereno sulla periferia: spread BTp-Bund sui minimi da gennaio, si allentano i timori sulla Grecia (GRAFICI)
Gli eventi degli ultimi giorni, dal rialzo dei tassi Fed all’accordo raggiunto all’interno dell’Eurogruppo hanno riportato il sereno sui mercati dei titoli obbligazionari, in particolar modo quelli periferici. Dopo una vigilia tormentata lo spread fra BTp benchmark (Isin IT0005240830) e il Bund a dieci anni sul mercato secondario dei titoli di Stato oggi si è riportato in area 166 punti base a fronte dei 169 punti base fatti registrare alla vigilia. Oggi la carta emessa dal Governo italiano prezza un rendimento dell’1,96% circa dall’1,98% del closing di ieri.
L’Ufficio studi di Mps capital service commenta che “questo restringimento dello spread è avvenuto, questa volta, in un contesto di rialzo dei tassi di mercato, in particolare sui titoli core. Il movimento al rialzo è da collegarsi alla decisione della Fed di ieri sera e alle indicazioni arrivate dalla riunione della BoE all’ora di pranzo”.
Si riducono anche i timori a breve, infatti oggi si può osservare un rialzo anche la parte corta della curva tedesca. Gli esperti fanno notare come il tasso a 2 anni tedesco questa mattina ha toccato il massimo dal novembre 2016 al -0,63%.
Crisi greca: yield curve prosegue la normalizzazione partita lo scorso mese
Parte di questo movimento beneficia delle buone notizie giunte ieri a margine dell’Eurogruppo che ha dato il via libera ad un piano di aiuti da 8,5 miliardi di euro alla Grecia, terminando così l’incertezza sul rimborso dei bond greci in scadenza a luglio.
Sul fronte taglio del debito non è invece arrivata una decisione definitiva, ma solo un impegno generico ad intervenire sull’esposizione alla scadenza del piano di salvataggio nel 2018. Il FMI entra a far parte del bailout – commentano gli esperti dell’Ufficio studi – ma interverrà una volta che sarà presa una decisione sul tema dell’alleggerimento del debito greco.
In questo quadro si riduce, in parte, la pressione sui titoli di Stato ellenici. Una dinamica partita già da inizio del mese scorso ipotesi che trova conferma nei grafici in pagina dove si evidenzia che a partire da inizio maggio la yield curve dei bond greci si è “normalizzata” dopo aver registrato una dinamica invertita per gran parte del 2017.
Nel dettaglio, fino ad aprile il biennale greco benchmark (Isin GR0114028534, scadenza 17/04/2019) segnava un rendimento superiore all’8 per cento mentre la scadenza decennale (Isin GR0128014710, scadenza 24/02/2027) prezzava un rendimento fra il 7 e l’8 per cento.
L’Eurogruppo ha parzialmente placato, per ora, i timori che il Governo guidato da Alexis Tsipras non riesca ad onorare i debiti da 2 miliardi dovuti ai creditori nella tranche di luglio. Ecco che oggi il rendimento del titolo a 2 anni è sceso sui minimi da oltre 5 anni a 4,41% mentre lo yield del decennale si è portato sino al 5,56 per cento questa mattina.