Automotive in rosso dopo il warning di Schaeffler. GM riduce la stima sul mercato USA
Seduta all’insegna della debolezza per il comparto auto europeo. In rosso dell’1,33%, l’indice di settore STOXX Europe 600 Automobiles & Parts segna la performance peggiore nel Vecchio continente. Due i fattori dietro le vendite.
Da un lato, pesa il tonfo di oltre 10 punti percentuali registrato dalla tedesca Schaeffler a seguito della presentazione dei conti trimestrali con annessa limatura della guidance. La società produttrice di componentistica per l’automotive ha detto di attendersi un margine Ebit 2017 all’11-12%, contro il 12-13% precedente, mentre il flusso di cassa passa da circa 600 a circa 500 milioni di euro.
Il Chief executive, Klaus Rosenfeld, ha ammesso che, in un contesto già di per sé caratterizzato da costi crescenti, il passaggio alle auto elettriche ha spinto al rialzo le spese in ricerca e sviluppo. La società ha detto di non sapere, Rosenfeld ha attribuito una probabilità 50-50, se si tratta di fattori temporanei o permanenti. A Francoforte il titolo SHA perde il 10,77% a 12,8 euro.
Il secondo elemento dietro la debolezza del settore auto è rappresentato dalla riduzione della view sulle vendite statunitensi nel 2017 da parte di General Motors. Nel corso di una call con gli investitori, il management del colosso di Detroit ha detto di attendersi per l’anno corrente vendite sul mercato statunitense di poco sopra quota 17 milioni di veicoli, contro i 17,5 milioni precedenti.
Per Chuck Stevens, Direttore finanziario e Vice Presidente esecutivo, la situazione a livello di prezzi negli Stati Uniti è diventata “molto, molto competitiva” alla luce del rallentamento delle vendite registrato nella prima parte dell’anno. E, ha aggiunto Stevens, la riduzione degli incentivi agli acquisti, segno che i produttori non intendono ridurre la redditività, “è sintomatica del fatto che l’industria sta riacquistando razionalità”.
Stando alle stime diffuse ieri da Brian Johnson di Barclays, a giugno il dato annualizzato dovrebbe scendere a 16,5 milioni confermandosi sotto quota 17 milioni per il quarto mese consecutivo. GM ha inoltre alzato di 1 miliardo di dollari a 5,5 miliardi, gli oneri legati alla vendita di Opel.