UniCredit è on track su piano industriale e vendita Npl, parola di Mustier
“Il peggio è passato e il sistema bancario italiano non è più esposto a rischi sistemici”, sono le parole di Jean Pierre Mustier, amministratore delegato di UniCredit, rilasciate in un’intervista concessa quest’oggi a Bloomberg TV.
Il numero uno dell’istituto, fresco di nomina come miglior banchiere dell’anno da parte di Euromoney, ha ribadito che UniCredit è ‘on track’ per la realizzazione del piano industriale triennale messo in piedi ad inizio anno.
Piano che per l’istituto di Piazza Gae Aulenti è valso per la nomina come la miglior banca italiana nel 2017. La miglior banca al mondo, per Euromoney è invece Hsbc, mentre a JP Morgan è andata la palma di miglior banca d’investimento.
Il peggio è passato, ora focus su vendita asset deteriorati
Mustier è tornato a parlare del sistema bancario tricolore e del mercato Npl. Dopo gli interventi sul filo del rasoio sulle due Venete e l’intervento dello Stato in Mps “l’industria bancaria italiana ha superato il punto di svolta – ha detto Mustier – ora la situazione può soltanto migliorare”.
Il manager francese ha rassicurato sull’imminente chiusura della prima parte del progetto FINO, la colossale operazione messa in piedi per vendere la mole di Non Performing Loan che oggi grava sul bilancio della banca.
“Ci sono investitori interessati – ha detto Mustier – e sono certo che nel giro di qualche settimana si arriverà ad una soluzione”. Stando a quanto circola negli ambienti finanziari, entro la fine dell’estate si dovrebbe chiudere la fase 1 dello smaltimento delle sofferenze, ad un prezzo che dovrebbe aggirarsi intorno al 13% del valore nominale.
La strada maestra è tracciata e Mustier intende tirare dritto nella pulizia del bilancio dai crediti deteriorati per portare il NPE ratio (rapporto tra NPL e totale prestiti) intorno all’8%, circa 10 punti percentuali del 17,8% di fine marzo.
Una parola anche per la situazione della turca Yapi Kredi Bank, controllata congiuntamente dall’istituto italiano e dal gruppo Koc. Per Mustier la situazione della banca è buona e non si è detto preoccupato per la situazione economica del Paese guidato da Erdogan. “Sono estremamente contento di lavorare con la famiglia Koc”, ha specificato Mustier.
Ricordiamo che a fine giugno l’istituto turco aveva siglato un accordo per la vendita di un portafoglio di crediti in sofferenza di 518 milioni di lire turche (circa 132 milioni di euro) a un gruppo di società di asset management. La cessione non ha impatto sul rapporto tra esposizioni deteriorate e totale crediti lordi, essendo Yapi Kredi valutata al patrimonio netto.
Nessun commento invece sui conti del secondo trimestre dell’anno, attesi il 2 agosto prossimo. Le stime di consenso rilevate da Bloomberg vedono ricavi per 4,68 miliardi per il periodo marzo-giugno e 400 milioni di utili netti. Fra gli analisti che seguono il titolo prevale l’ottimismo: 21 di questi suggerisce l’acquisto del titolo, 9 ne consiglia il mantenimento e soltanto 1 è posizionato sul Sell. Il target price medio è pari a 17,84 euro, una valutazione che incorpora il 2,6% di upside potenziale rispetto alle attuali quotazioni di mercato.