SNAP: passata l’IPO, Morgan Stanley taglia rating e prezzo obiettivo
Non una bocciatura come tutte le altre. Il downgrade che arriva da Morgan Stanley fa più male degli altri perché arriva dal “lead underwriter” del processo di quotazione e il titolo SNAP, che ieri ha chiuso per la prima volta sotto la soglia-IPO dei 17 dollari, sta pagando pegno.
A circa due ore dall’avvio delle contrattazioni sul NYSE l’azione è scambiata a 15,96 dollari, oltre 6 punti percentuali in meno rispetto al dato precedente.
A dispetto del fatto che le divisioni che si occupano dei collocamenti e di analizzare i titoli lavorano in autonomia, quella adottata da un team composto da Brian Nowak, a meno di cinque mesi dall’IPO, rappresenta una bocciatura che fa rumore. È raro che gli analisti gettino la spugna su un titolo poco dopo l’avvio delle quotazioni.
La valutazione passa a “equal weight”, contro il precedente “overweight”, mentre il prezzo obiettivo scende da 28 a 16 dollari. “I prodotti destinati alle inserzioni non si evolvono, non registrano miglioramenti, alla velocità che ci aspettavamo e la concorrenza da parte di Instagram sta aumentando”, rileva Nowak.
“Abbiamo valutato erroneamente la capacità di SNAP di innovare e di migliorare i suoi prodotti nel corso dell’anno”. Nowak ha inioltre ridotto la view sul fatturato 2017-18 del 7 e del 13%.
Dopo aver toccato un massimo a 29,44 dollari il secondo giorno di quotazione, il titolo ha fatto segnare una netta parabola discendente che gli ha fatto perdere oltre un terzo del valore. Al momento, il 32% del panel di analisti contattati da Bloomberg ha raccomandazione di acquisto, contro un 15% di “sell” e un 52,9% che si schiera per l’ “hold”. Il target price medio a 12 mesi è fissato a 20,6$.