Lotta al contante: dal 1° gennaio torna la quota Monti con limite massimo utilizzo a 1000 euro
La lotta al contante, in Italia, si arricchisce di un nuovo capitolo: a partire dal 1° gennaio del 2022 il limite massimo di utilizzo scenderà dagli attuali 2.000 a 1000 euro. Lo scrive oggi il Sole 24 Ore, facendo notare il ritorno alla “quota Monti”.
Era infatti il 2011 quando il decreto ‘salva Italia’ dell’allora presidente del Consiglio Mario Monti impose il tetto massimo di utilizzo del contante per le transazioni a 1000 euro.
Così il quotidiano di Confindustria:
“Per i pagamenti in contante c’è una data da segnare sul calendario: 1° gennaio 2022. Dal prossimo anno passerà da 2mila a mille euro la soglia a partire dalla quale è vietato fare transazioni con banconote. È un effetto del decreto fiscale collegato alla manovra 2020 (Governo Conte-bis), che dal 1° luglio dell’anno scorso aveva già ridotto il limite da 3mila a 2mila euro, programmando un’altra stretta nel 2022″.
“Quella in arrivo – precisa il Sole – sarà la nona modifica in 20 anni, la quinta negli ultimi dieci. E sarà un po’ come tornare al 6 dicembre 2011, quando fu il decreto ‘salva Italia’ di Mario Monti a portare il tetto a mille euro. Una sorta di ritorno al passato, ma in un contesto assai diverso, che vede – complice la pandemia – i pagamenti digitali in continua ascesa”.
La lotta al contante, come si sa, fa parte della grande battaglia contro l’evasione fiscale e contro i pagamenti in nero:
una lotta che si è manifestata anche con la progressiva sparizione dei bancomat e Atm, come confermato dagli stessi numeri di Bankitalia che sono stati rielaborati dal sindacato Uilca:
in quattro anni, dal 2016 al 2020, gli sportelli bancomat hanno segnato una flessione del 6,9% (da 36.754 a 34.204 unità): 2.800 sono inoltre i Comuni italiani che non hanno nenche più uno sportello bancomat, visto che, nello stesso arco temporale, (2016-2020), il numero dei comuni italiani provvisti di uno sportello bancario sono diminuiti del 9,2% a 5.102.
E sempre il Sole 24 Ore oggi ha riportato che “negli ultimi dieci anni – dal 2011 al 2020 – le postazioni da cui è possibile prelevare denaro contante sono diminuite da circa 36.700 a 34.200, solo considerando quelle presso gli sportelli bancari (a loro volta in diminuzione con le aggregazioni e le ristrutturazioni degli istituti). Ancora più marcata la riduzione degli Atm nei centri commerciali, negli ipermercati e negli altri luoghi pubblici: da 8.800 a meno di 6.300″.
Lla crisi del Bancomat si è tradotta in fenomeno che sta facendo parlare molto di sé e che viene riportato proprio oggi dal Corriere dell’Umbria: il quotidiano ha fatto riferimento all’allarme che è stato lanciato dalla Fabi, in particolare da Enrico Simonetti, segretario regionale della Federazione autonoma bancari italiani, che ha snocciolato qualche numero:
“In 5 anni, dal 2015 al 2020, l’Umbria ha perso 121 filiali e 132 Atm e il trend prevede una ulteriore e drastica diminuzione nei prossimi due-tre anni. Siamo la regione più anziana d’Italia e per questo il pagamento con moneta elettronica è ancora poco diffuso, da una certa fascia di età si va solo con i contanti. Non a caso stiamo cercando di avere un incontro con l’amministrazione regionale per affrontare un problema a nostro parere gravissimo perché causa disagi alla popolazione e lascia libero il campo ai mascalzoni, strozzini, truffatori, strane finanziarie”.
Proprio alla luce di questi problemi è nata l’iniziativa Farmacash ovvero la “diffusione – spiega il quotidiano – all’interno delle farmacie, di sportelli automatici per il ritiro di contante ma anche per il pagamento di bollettini e ticket.
“L’obiettivo è quelllo di offrire un servizio in più alla popolazione, soprattutto anziana – ha spiegato Augusto Luciani, presidente di Federfarma Umbria – Tutto è partito dal caso di Nocera Umbra: un solo bancomat che costringe la popolazione, in caso di guasto, ad arrivare a Foligno per il prelievo. Trenta chilometri per avere il contante. Ci siamo detti che andava fatto qualcosa”.
Il progetto è stato sviluppato dalla startup Innovacash di Perugia. Se il primo farmacash è stato installato a Perugia, a Castel del Piano, l’ambizione di Innovacash è quella di fare in modo che il servizio si espanda ancora in Umbria per estendersi poi in tutto il territorio italiano.
L’iniziativa Farmacash è spiegata in modo puntuale sul sito Innovacash:
“Farmacash è un progetto e marchio di Innovacash S.r.l. una Startup controllata da Farma Service Centro Italia.L’iniziativa nasce con l’intento di portare in maniera capillare servizi ATM, di pagamento e assicurativi per far fronte alla progressiva diminuizione dei punti di servizio sul territorio e favorire la pedonalizzazione della Farmacia come punto di riferimento per il cittadino”. In particolare, si legge ancora sul sito, rivolgendosi alle farmacie, la APP Farmacash “permette ai tuoi clienti di usare i loro strumenti di pagamento abituali (conti e carte) senza dover sottoscrivere altri contratti o aprire conti presso altri istituti. I clienti potranno richiedere il prelievo tramite app che genera un qr code che viene letto dalla cassa intelligente che eroga i contanti richiesti”.