Ferrari è on track su obiettivi dell’anno, ma titolo risente del mancato rialzo delle guidance
Ferrari ha alzato il velo sui conti del secondo trimestre, sostanzialmente in linea con le stime del mercato eccetto che per il mancato rialzo delle guidance per fine anno.
Nel dettaglio, l’azienda ha conseguito ricavi per 920 milioni di euro nel periodo marzo-giugno, in linea con il consensus degli analisti, e utili netti per 136 milioni (+30% rispetto al pari trimestre del 2016). Positivo e sopra le attese l’Ebitda adjusted, a 270 milioni, contro i 262 milioni stimati dal mercato.
Dal punto di vista patrimoniale è sceso l’indebitamento industriale netto rispetto a fine 2016: l’aggregato a fine giugno era pari a 627 milioni rispetto ai 653 milioni della fine del 2016.
Ciò che non è stato gradito dal mercato è stato il mancato rialzo delle guidance. La società ha infatti confermato i target previsti per l’esercizio in corso mentre molti analisti si aspettavano una revisione al rialzo degli obiettivi, giustificata dall’andamento positivo delle vendite.
Nel dettaglio, il management della casa di Maranello prevede consegne a 8.400 unità, ricavi superiori a 3,3 miliardi e Ebitda adjusted previsto sopra i 950 milioni. A livello patrimoniale l’indebitamento industriale netto dovrebbe aggirarsi intorno a 50 milioni secondo i calcoli dei manager.
In questo quadro il titolo ha accusato una brusca flessione del prezzo a Piazza Affari. Al momento il titolo cede circa il 2,7% a 90,3 euro dopo aver aggiornato un nuovo record storico in apertura a 93,45 euro. le quotazioni di Ferrari risentono dei realizzi, dopo il sensazionale uptrend del titolo negli ultimi mesi, accelerato grazie alla vittoria in Ungheria in Formula 1 e alle indiscrezioni in base alle quali la società starebbe valutando la produzione di un “utility vehicle” a quattro posti, all’interno di un programma che prevede il raddoppio degli utili entro il 2022.