Aim Italia: Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna le tre regioni più attive
Il listino Aim Italia conta ad oggi 85 piccole e medie imprese quotate in 11 regioni d’Italia, con una concentrazione nel Nord e Centro Italia. In particolare, è la Lombardia la regione italiana con il maggior numero di quotate sull’Aim: vale a dire 37 società, pari al 44%. In altre parole quasi 1 azienda su 2 ha sede in Lombardia. La seconda regione nella classifica è il Lazio, che ne ospita 13 (il 15% del totale), seguita dall’Emilia Romagna (11%) e dal Veneto (7%). Grande assente il Sud, ad eccezione della Puglia (1%). E’ ciò che emerge dall’Osservatorio IR Top su Aim Italia.
Lombardia al primo posto su Aim
La Lombardia è la prima regione in termini non solo di società quotate, ma anche di capitalizzazione (1,8 miliardi di euro) e giro d’affari (1,4 miliardi di euro), rispettivamente il 40% su Aim Italia. Seguono le regioni Emilia Romagna, che rappresenta il 16% per giro d’affari (591 milioni di euro) e il 18% in termini di capitalizzazione (808 milioni di euro) e il Veneto che conta il 14% per giro d’affari (496 milioni di euro) e il 12% in termini di capitalizzazione (531 milioni di euro). Infine il Lazio, che rappresenta il 10% per giro d’affari (371 milioni di euro) e l’11% in termini di capitalizzazione (490 milioni di euro).
Non solo. La Lombardia si pone al primo posto anche per dinamicità in termini di numero di Ipo e raccolta. Nei primi sette mesi del 2017 le nuove aziende lombarde approdate sul listino sono state 8 su 12 Ipo registrate sull’Aim Italia, e hanno raccolto 420 milioni di euro. E se in termini di crescita del fatturato viene superata dall’Umbria, con un +27% contro il +56%, la Lombardia stravince ancora una volta per la crescita di occupati con 4.130 risorse impiegate nel 2016 (+23% vs 2015), seguita del Veneto (circa 4000 risorse).
Il quadro generale
Il mercato Aim Italia conta, alla data del 31 luglio, 85 società con una capitalizzazione pari a 4,5 miliardi di euro. Il listino ha registrato negli ultimi anni il maggior numero di collocamenti e una raccolta totale in Ipo (e successivi aumenti di capitale e bond) pari a 1,8 miliardi di euro. “Grazie agli interventi del Governo con l’introduzione dei Pir è auspicabile una accelerazione dei processi di Ipo con importanti impatti sull’economia nazionale, anche nelle regioni meno rappresentate che nascondono eccellenze e leadership riconosciute a livello internazionale”, ha affermato Anna Lambiase, socio fondatore di IR Top Consulting.
Dall’analisi dei risultati economico finanziari, emerge un significativo trend di crescita: i ricavi 2016 registrano un incremento medio del 17,7% rispetto al 2015, mentre l’Ebitda mostra una crescita media del 14%. La crescita dei ricavi ha interessato il 69% delle società, con tassi di crescita superiori al 50% nel 18% dei casi. Tra le protagoniste di una crescita record nel 2016 vi sono le aziende del settore Tecnologia, con un incremento medio del giro d’affari pari al +31%, seguite dal settore Servizi (+30%) e Healthcare (+27%). La crescita del fatturato ha portato nelle Pmi quotate a un incremento dell’occupazione: in media +21% rispetto al 2015 e circa il 70% delle aziende ha registrato un aumento delle risorse nel 2016.