Fca preda ideale, ma di un player Usa dopo il 2018 (analisti)
Rimane alto l’interesse intorno a Fca che questa mattina ha aggiornato i massimi a 2 anni avvicinandosi a quota 12 euro prima di ritracciare dopo la grande corsa dell’ultima settimana. Ieri è arrivata la conferma dell’interesse di Great Wall Motor per il marchio Jeep anche se dal LOingotto hanno fatto sapere che con il gruppo cinese al momento non c’è stato alcun contatto.
Gli analisti sono convinti che l’appeal da M&A sarà tra i catalyst per Fca nel prossimo futuro anche se difficilmente ci sarà un accordo nel breve con il gruppo guidato da Sergio Marchionne che è intento a implementare il piano al 2018 che vede per Jeep il raggiungimento del target di 2 milioni di veicoli venduti l’anno e nelle scorse settimane Marchionne ha confermato la possibilità di procedere allo spin-off di alcuni marchi del gruppo così come fatto per Ferrari al fine di estrarre ulteriore valore.
Il valore nascosto dentro la scatola Fca
Morgan Stanley ritiene che Jeep da da sola vale oltre 20 miliardi di euro, 3 miliardi in più dell’intero gruppo Fca. Banca Akros indica per Jeep una valorizzazione tra 15 e 22,4 miliardi di euro (rispetto ai 26 mld dell’intero business di Fca) e ritiene che la priorità del gruppo per ora sarà quella di far emergere valore da alcuni asset (Magneti Marelli, Comau, Maserati, Alfa Romeo) attraverso cessioni e/o spin-off. Una volta raggiunti i target 2018, a detta di Banca Akros Fca sarà la sposa ideale per un produttore statunitense, con un accordo che non alimenterebbe problemi politici, mentre l’amministrazione Trump difficilmente avallerebbe il passaggio di Jeep ai cinesi.
Intanto oggi Goldman Sachs ha confermato Fca nella propria conviction list buy con prezzo obiettivo a 19,2 euro, pari a un potenziale upside del 79% rispetto ai livelli attuali. La casa d’affari statunitense ritiene che Fca è linea per raggiungere i propri target al 2018 con un free cash flow di 7,6 mld di euro (pari al 46% della capitalizzazione di mercato).