Fed, da Yellen nessuna parola sui tassi. Dollaro giù, euro verso $1,19. Occhio a media mobile S&P 500
Il tanto atteso discorso di Janet Yellen a Jackson Hole si conclude con nessun riferimento alle future mosse di politica monetaria. In quello che molto probabilmente è il suo ultimo discorso a Jackson Hole nelle vesti di numero uno della Fed – il suo mandato scade a febbraio, e il presidente Donald Trump non sembra affatto orientato a riconfermarla, Yellen preferisce focalizzarsi su altro, in particolare sui progressi compiuti dal sistema finanziario dalla crisi finanziaria globale che ha sconvolto i mercati di tutto il mondo. Il mancato riferimento alla direzione dei tassi viene scontato dal dollaro, che perde terreno nei confronti delle principali valute. L’euro si rafforza e si avvicina alla soglia di $1,19. Non proprio una buona notizia per la Bce di Draghi che, stando a quanto trapelato nelle ultime settimane, avrebbe ora paura proprio di un rafforzamento della moneta unica, che minaccerebbe di deragliare la faticosa ripresa economica raggiunta.
La flessione del dollaro va a beneficio anche della sterlina, che raggiunge il livello più alto in quattro sessioni, con il rapporto sterlina-dollaro a $1,2875 circa.
Wall Street riduce notevolmente il balzo dei primi minuti seguiti al discorso di Yellen. Così Michael Antonelli, trader di equity sales presso Robert W. Baid & Co., intervistato da Marketwatch:
“L’iniziale balzo è avvenuto in quanto i trader stavano anticipando qualche dichiarazione “coloma” da Yellen, ma alla fine non c’è stato alcun riferimento alla politica monetaria”. Antonelli ha poi consigliato agli investitori di non leggere troppo nei movimenti di tutti i mercati in questo mese di agosto, caratterizzato da volumi di scambio particolarmente bassi.
“La maggior parte degli investitori è ancora via, dunque i movimenti tendono a essere amplificati senza che esista una buona ragione. Gli analisti tecnici potrebbero far riferimento alla media mobile degli ultimi 50 giorni dello S&P 500, visto che l’indice non riesce a superarla”. Di fatto, sullo S&P 500 le vendite sono scattate ultimamente dopo che l’indice saliva oltre i 2.450 punti, che rappresentano per l’appunto la media mobile in 50 giorni. A questo punto si attende l’intervento, a Jackson Hole, di Draghi, in calendario alle 21 ora italiana.
Tornando al discorso proferito a Jackson Hole, Yellen ha parlato molto delle condizioni in cui versa attualmente il sistema finanziario Usa.
“Il sistema finanziario ora è più sicuro, ma rimangono rischi fin troppo familiari”, tra cui l'”eccesso di ottimismo e il leverage”. Per Yellen le crisi saranno comunque inevitabili in futuro, anche se importanti lezioni sono arrivate dai crash del mercato immobiliare.
“Abbiamo imparato di nuovo questa lezione attraverso la sofferenza inflitta dalla crisi. Non potremo mai essere certi del fatto che nuove crisi non si ripetano, ma se conserveremo quanto imparato nella nostra memoria – insieme al costo doloroso imposto dalla recente crisi -, e se agiremo di conseguenza, avremo ragione di sperare che il sistema finanziario e l’economia faranno fronte a un numero inferiore di crisi e che ci sarà una ripresa (economica) più veloce dalle future crisi”.
Yellen ha rigettato le argomentazioni secondo cui l’introduzione di nuove norme abbia ostacolato l’attività bancaria, insistendo anzi sul fatto che l’imposizione di requisiti di capitali più alti ha reso possibile la crescita dei prestiti. Difesa la Volcker Rule, anche se a tal proposito il numero uno della Fed ha mostrato una certa apertura verso cambiamenti.
Detto questo, “eventuali aggiustamenti al quadro di regolamentazione dovrebbero essere modesti e preservare l’aumento della resilienza dei grandi dealer e delle banche interessate dalle riforme adottate negli ultimi anni”.