USA: Harvey spinge i prezzi della benzina. Forse saranno necessari mesi per il ritorno alla normalità
L’arrivo di Harvey in Texas, l’epicentro del settore petrolifero statunitense, spinge i prezzi della benzina. Ad una velocità di 170 chilometri orari, la tempesta tropicale Harvey sta paralizzando Houston e costringendo migliaia di persone alla fuga.
Oltre al 17% della produzione petrolifera della prima economia, nell’area del Golfo del Messico è concentrato il 45% degli impianti di raffinazione. Se quindi, da un lato Harvey finora ha avuto un impatto pressoché nullo sulle quotazioni del WTI, in calo dello 0,27% nelle ultime cinque sedute, discorso diametralmente opposto va fatto per il derivato sulla benzina, salito del 6,55% (+3,56% oggi).
Al momento, le condizioni meteo hanno provocato la riduzione di circa 20 punti percentuali della capacità di raffinazione del Paese ma gli operatori si attendono una crescita del dato nelle prossime ore.
In particolare, danni dovrebbero essere registrati nell’impianto Exxon di Houston, che ogni giorno processa 560 mila barili di greggio, e in quello di Port Arthur della Saudi Arabian Oil Co. , che giornalmente mette sul mercato 600 mila barili di benzina. Per quanto riguarda la raffineria di Deer Park della Shell, “abbiamo deciso –riporta una nota della società – di avviare uno spegnimento controllato […] a causa della forti piogge e delle inondazioni”.
“Saranno probabilmente necessari un paio di giorni per capire quanto dureranno le chiusure degli impianti”, ha detto Ric Spooner, Chief markets strategist di CMC Markets.
“In linea generale, sono chiuse tutte le raffinerie di Corpus Christi (città del Texas che si affaccia sul Golfo del Messico) e metà di quelle nell’area di Houston. Posso anticipare che l’altra metà chiuderà nei prossimi due giorni e questo vuol dire che un quinto della capacità nazionale non è in funzione”, ha detto Andy Lipow, presidente di Lipow Oil Associates.
“Il maggiore problema è rappresentato dal fatto che le inondazioni potrebbero danneggiare le attrezzature e non permettere la riapertura degli impianti per settimane, o anche mesi”, rileva Lipow. I consumatori, “dovrebbero essere preparati a rincari della benzina fino a 15-20 centesimi il gallone”.