Piazza Affari al tappeto tra tensioni Corea e super euro, tonfo per Mediaset e Telecom
Giornata difficile per Piazza Affari trascinata al ribasso dalle tensioni geopolitiche tornate a dominare la scena sui mercati. Il nuovo missile lanciato nel Mar del Giappone dalla Corea del Nord ha innalzato il tasso di paura sui mercati e Il presidente statunitense Donald Trump ha affermato che tutte le opzioni sono sul tavolo. Parole che contribuiscono ad alimentare le tensioni sui mercati sui timori di un deterioramento ulteriore dei rapporti con il paese asiatico. L’azionario Europa paga anche il nuovo apprezzamento dell’euro sul dollaro, con cross di slancio sopra il muro di 1,20.
In chiusura il Ftse Mib ha ceduto l’1,46 a quota 21.408,62 punti. Tra le blue chip milanesi si segnalano i ribassi consistenti delle banche: -3,8% per Banco Bpm, -2,6% Bper e -1,82% Intesa Sanpaolo.
Martedì nero per Mediaset (-3,62%) complice la deludente trimestrale della tedesca Prosiebensat. A preoccupare maggiormente è il dato sulla raccolta pubblicitaria televisiva che è scesa del 4%. Il settore media era già stato scosso in Borsa la scorsa settimana dalle deboli indicazioni arrivate sulle prospettive della pubblicità da parte del colosso britannico Wpp.
Tra i peggiori titoli di giornata figura anche Telecom Italia (-2,7%) tornata sotto la soglia di 0,80 euro. Sulla maggiore tlc italiana è arrivata la bocciatura da parte di Bernstein al gradino market perform con target price a 0,90 euro. Pesa inoltre l’incertezza sulle intenzioni dei francesi di Vivendi, che detengono il 24% del capitale, e sul possibile esercizio della “golden power” da parte del governo italiano.
Fitte vendite anche su Banca Generali (-3,16%) in scia alla bocciatura a sell da parte degli analisti di Citigroup.
Sotto pressione anche Atlantia (-1,26%) con la spagnola Acs che starebbe sondando la disponibilità di alcuni fondi cinesi per unirsi a una possibile controfferta su Abertis, da contrapporre a quella di Atlantia. Finora la società iberica di costruzioni guidata dal presidente del Real Madrid, Florentino Perez, non ha trovato sostegno dai grandi fondi infrastrutturali interpellati nelle scorse settimane per partecipare all’operazione. Sostegno che risulta essenziale per finalizzare la controfferta su Abertis da 17 euro per azione contro i 16,5 euro offerti da Atlantia.