Zona Euro: inflazione batte le stime ad agosto (ma gli analisti sono scettici)
Inflazione europea sopra le stime ad agosto. Dopo il +1,3% registrato a luglio, nel mese corrente i prezzi al consumo di Eurolandia si sono attestati, stando alla stima preliminare diffusa da Eurostat, all’1,5%. Gli analisti avevano stimato una risalita più contenuta all’1,4%.
Stabile all’1,3%, ma anche in questo caso maggiore dell’1,2% stimato, l’inflazione ‘core’, quella calcolata al netto delle componenti più volatili (prodotti energetici ed alimentari).
Ma attenzione, ammoniscono gli analisti, perché il mix composto dalla debolezza del greggio e da un euro in rafforzamento (+13% rispetto al dollaro da inizio anno), è destinato a penalizzare il ritorno dei prezzi in direzione del fatidico 2% fissato dalla Banca Centrale europea.
“L’apprezzamento della moneta e l’effetto deflattivo legato alle quotazioni del petrolio, rappresentano un importante rischio ribassista per l’outlook inflattivo di Eurolandia nei prossimi 6-12 mesi”, rilevano gli analisti del Credit Agricole.
In linea la view di Peter Vanden Houte, capo economista di ING. “Con I prezzi del petrolio che potrebbero stabilizzarsi a 50 dollari il barile e in presenza di euro più forte, è improbabile che la componente energetica (salita del 4% annuo ad agosto, ndr) riesca a sostenere i prezzi nella seconda metà dell’anno”. Si tratta di un contesto in cui, continua l’esperto, “l’inflazione potrebbe tornare a scendere a inizio 2018”.
Con l’inflazione “core” stimata all’1,5% l’anno prossimo, e il dato completo anche al di sotto di questo livello, “riteniamo che la Banca Centrale Europea (che la prossima volta si riunirà il 7 settembre, ndr) ad ottobre annuncerà un ‘dovish tapering’ (una riduzione degli stimoli particolarmente lieve, ndr) per dare al mercato l’impressione che il Quantitative Easing potrebbe essere prorogato, se necessario, alla seconda metà dell’anno prossimo”.
Italia: +1,2% per il dato completo, +1% dell’indice “core”
Sopra le stime anche il dato italiano, cresciuto dello 0,3% mensile e dell’1,2% nel confronto con l’agosto 2016 (era +1,1% a luglio). “La lieve ripresa dell’inflazione –rileva l’Istat – si deve principalmente ai prezzi dei beni energetici non regolamentati, la cui crescita si porta a +4,3% (da +2,1% del mese precedente) e alla dinamica dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+4,4%, in accelerazione dal +3,2% di luglio)”.
L’inflazione “di fondo” sale di due decimi di punto percentuale (+1,0% da +0,8% di luglio), mentre quella al netto dei soli beni energetici si attesta a +0,9% (come nel mese precedente).