Notizie Notizie Mondo Titoli tecnologici, Bassa volatilità sul settore. Che è considerato il nuovo pilastro dei consumi

Titoli tecnologici, Bassa volatilità sul settore. Che è considerato il nuovo pilastro dei consumi

7 Settembre 2017 14:30

 

 

 

 
Le azioni tecnologiche, da sempre caratterizzate da un elevato beta, non sono più inclini a forti oscillazioni di prezzo rispetto alle società di consumi o alle utility. Tali titoli sono al momento tra i meno volatili dell’indice S&P500 e stanno sperimentando gli effetti di acquisti da parte di un ampio spettro di investitori. “Oggi, a testimonianza della maturazione del settore, i titoli tecnologici scambiano al pari dei difensivi, delle utility o dei titoli legati al consumo, ovvero i settori meno volatili dal 1989”, conferma Irfan Furniturewala, gestore di portafoglio di Capital Group.
Secondo il gestore c’è così tanta fiducia nel dominio delle società tecnologiche che la sensazione è che queste società possano diventare i nuovi pilastri del settore dei consumi dato il livello di penetrazione dei loro prodotti nella vita di tutti i giorni. “Un giovane ventenne al primo impiego preferirebbe investire in una connessione internet ultraveloce e in uno smartphone piuttosto che nel noleggio di un’auto. È uno dei motivi per cui, per esempio, vedo Netflix e Amazon Prime tra le offerte più convincenti”, dice ancora Furniturewala.
 
A tutta perfomance
 
Gli investitori ora si domandano quale sarà il comportamento del settore nell’ipotesi di correzione del mercato. Come ricorda Mark Casey, gestore di Capital Group, in 18 degli ultimi 22 anni, i titoli tecnologici hanno aumentato il loro valore. In altre parole, anche quando l’indice S&P500 Information Technology ha registrato cali a doppia cifra in un periodo di dodici mesi, è poi riuscito a chiudere l’anno con una performance in territorio positivo l’80% delle volte.

Il sentiment degli investitori può fluttuare, e le grandi società tecnologiche americane saranno verosimilmente soggette a una turbolenza di breve periodo che ne influenzerà il prezzo – dice Casey – Ma credo che Amazon, Alphabet e Facebook continueranno ad avere ampi margini di crescita: non è da tutti infatti avere una base utenti superiore al milione al mese, come Google e Facebook, che ne ha addirittura tre”.

Quando cambia il mercato, attenzione a cosa c’è in portafoglio 

 

Un altro cambiamento cruciale, avvenuto pochi anni fa, consiste nella bassa dispersione dei rendimenti tra le più grandi società del settore. I movimenti di prezzo di Facebook, Amazon e Alphabet sono infatti diventati molto correlati nell’ultimo anno. Se storicamente i prezzi azionari erano influenzati da notizie specifiche relative a una società, oggi sembra che i titoli tecnologici vengano acquistati o venduti sulla base di determinate caratteristiche di gruppo piuttosto che sulla base dei fondamentali delle singole società.
“Nello scenario attuale, il mio impegno è teso a mitigare i potenziali rischi al ribasso tramite un’accurata analisi dei fondamentali di ciascuna società per identificare quelle che hanno già raggiunto il proprio potenziale di crescita o il cui originale caso d’investimento ha perso slancio”, dice Larry Solomon (Capital Group). Che conclude: “Questo approccio garantisce maggiore flessibilità qualora il mercato dovesse virare al ribasso. Quando il mercato toro farà il suo corso, sarà importante essere molto disciplinati riguardo alle società da tenere in portafoglio”.