Fincantieri: rally a Piazza Affari dopo incontro Italia- Francia. Intanto Juncker è pronto a blindare aziende Ue
Riflettori puntati sul titolo Fincantieri, che a Piazza Affari vola del 5% circa, dopo i passi avanti che sono stati compiuti con l’incontro, nella giornata di ieri, tra il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, l’omologo francese Bruno Le Maire e il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.
L’impasse, provocata dalla decisione della Francia di Emmanuel Macron di nazionalizzazione temporaneamente i cantieri STX, lo scorso luglio, sembra essersi sbloccata.
Soddisfazione è stata espressa dalle controparti, mentre si attendeno maggiori dettagli sul modo in cui il nuovo accordo sarà definito.
Secondo quanto trapela all’Ansa da fonti dei ministeri dell’Economia e dello Sviluppo economico, l’incontro è stato “molto utile per fare passi avanti verso la costruzione di una soluzione di reciproco interesse per sviluppare la collaborazione italo-francese nel campo della cantieristica navale”.
Lo stesso ministro dell’economia Le Maire si è mostrato soddisfatto del vertice. L’idea sarebbe quella di dar vita a un gruppo unico a governance italiana, in cui andrebbero a confluire Fincantieri, Stx France e Naval Group. Il polo sarebbe attivo sia nel ramo civile che in quello militare e, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, l’Italia avrebbe la guida del ramo civile, mentre Parigi deterrebbe il controllo degli asset militari. A tal proposito, è importante segnalare come Naval Group realizzi infatti anche navi militari.
Tutto ciò avviene in un contesto in cui c’è particolare fermento da giorni. Domani Jean-Claude Juncker, numero uno della Commissione europea, illustrerà infatti i suoi piani per tutelare l’Europa dalle operazioni di takeover estere, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione al Parlamento europeo. Obiettivo frenare soprattutto la Cina, che continua a fagocitare aziende europee.
Il piano sarà attentamente monitorato da Pechino, preoccupata che l’Europa possa decidere di affilare sempre di più le sue armi e difendersi soprattutto dalle mire delle aziende cinesi in settori industriali reputati sensibili.
Stando a indiscrezioni riportate dal Financial Times, il piano di Juncker propone di migliorare il coordinamento tra le autorità nazionali, in modo da renderle capaci di valutare se possibili operazioni di takeover in settori sensibili come quello dell’energia e dell’hi-tech possano far sorgere preoccupazioni sul fronte della sicurezza.
E tra i leader europei che più di tutti hanno insistito sulla necessità di proteggere l’Europa dalle acquisizioni cinesi, c’è proprio Emmanuel Macron. L’appello per una iniziativa europea in tal senso è arrivato anche da Berlino e Roma, che hanno fatto notare come negli Stati Uniti, in Cina e in Giappone ci siano già sistemi di difesa dalle aggressioni estere.
Così all’FT Alicia Garcia-Herrore, analista senior del think tank Brugel, commenta la mossa dell’Unione europea:
“Non si tratta di un approccio protezionistico generale, da parte della Commissione. Piuttosto, di una situazione che costringe Bruxelles a un approccio protezionistico nei confronti della Cina. Anche perchè la Cina non è aperta verso l’Europa, anzi, è sempre più chiusa”.