Jp Morgan, Jamie Dimon contro il Bitcoin: è una frode, andrà a finire male
“E’ peggio della bolla dei tulipani e non andrà a finire bene. Qualcuno si farà male”. Parole di Jamie Dimon, numero uno di JP Morgan, in un affondo contro il Bitcoin, a suo avviso “una frode”.
“Semplicemente, si tratta di una cosa non reale, destinata a finire”, ha sottolineato, nel corso della conferenza Delivering Alpha che è stata presentata da CNBC e da Institutional Investor.
Dimon ha fatto anche qualche battuta sulla moneta virtuale, affermando che perfino sua figlia ne ha comprata un po’, nella speranza di fare un bel po’ di soldi, visto che l’asset è volato di oltre +300% soltanto dall’inizio dell’anno.
E ha tenuto a precisare: “Non sto dicendo di shortare il Bitcoin e di vendere $100.000 di Bitcoin, prima che il suo valore vada giù. Questo non è un consiglio su cosa fare. Mia figlia ha acquistato Bitcoin, i prezzi sono saliti, e ora lei pensa di essere un genio”.
Dimon è proprio contro lo stesso concetto di puntare su un asset del genere che, è convinto, “esploderà”.
Ancora, il Ceo di JP Morgan ha affermato che, se scoprisse che un qualsiasi trader della sua banca facesse trading sulla criptovaluta, lo licenzierebbe “in un secondo, e per due ragioni: è contro le nostre regole, e i trader sarebbero stupidi, entrambe cose pericolose”.
L’effetto Dimon sui prezzi del Bitcoin non si è lasciato attendere: il valore è sceso ai minimi intraday e ha bucato la soglia dei $4.000, attestandosi a un valore inferiore di oltre -20% rispetto ai record testati lo scorso 1° settembre.
Una vera e propria bocciatura da uno dei Ceo più ascoltati al mondo, che si è stupito del successo del Bitcoin: “onestamente, sono semplicemente scioccato del fatto che nessuno riesce a considerarlo per quello che è”.
Nel corso della stessa conferenza, ha parlato anche Edward Tilly, presidente e amministratore delegato di CBOE Holdings, che ha sottolineato:
“Piaccia o no, la gente vuole una esposizione verso il Bitcoin”.