Regno Unito: si avvicina la stretta sui tassi, cable ai massimi da un anno. Appuntamento a novembre?
Segno meno a Londra per il Ftse100, in rosso di un punto percentuale a seguito del rafforzamento del pound innescato dal responso del meeting della Bank of England. Il cross tra la sterlina e il dollaro, in quota 1,22 nella prima parte di seduta, in corrispondenza dell’annuncio sui tassi ha iniziato al sua ascesa e al momento passa di mano a 1,3357$, una figura e mezzo al di sopra del dato precedente e livello maggiore da un anno.
Nonostante i favorevoli a una stretta si siano confermati a 2 (Michael Saunders e Ian McCafferty), contro i 7 che hanno votato per la conferma del Bank Rate allo 0,25%, l’istituto guidato da Mark Carney nel comunicato ha segnalato che, a dispetto di un contesto “eccezionale“, il ritiro di parte degli stimoli monetari nei prossimi mesi “sarà probabilmente appropriato” per permettere “il ritorno dell’inflazione a livelli sostenibili”.
Gli operatori guardano al meeting in calendario il 2 novembre. “Se l’economia dovesse tenere, e in presenza di chiari segnali di una crescita dei salari, il primo rialzo potrebbe essere realizzato prima del previsto, anche nel meeting di novembre”, segnala Paul Hollingsworth di Capital Economics. “Il tono utilizzato è decisamente più da falco e l’ipotesi di una stretta sui tassi a novembre è ora reale” , gli fa eco Kathleen Brooks di City Index.
“Riteniamo che la BoE toccherà i tassi in un meeting in cui è prevista la presentazione del Report sull’Inflazione da parte del Governatore, e quindi la scelta è tra novembre e febbraio”. Stando al consenso elaborato da Bloomberg, una stretta a novembre è attualmente stimata al 43,4 per cento mentre per il meeting di dicembre il dato sale al 54,8%.
Non c’è altro tempo da perdere per Andrew Sentence di PwC. “Continuando a rinviare il primo rialzo, c’è un rischio crescente che quando i tassi inizieranno a crescere i consumatori e chi ha preso denaro in prestito saranno colti di sorpresa. In queste condizioni, si potrebbe creare uno shock per l’economia maggiore del necessario”.