Mediobanca e il piano B per la quota Generali. UniCredit e Bolloré sarebbero d’accordo
Mediobanca starebbe valutando un piano B per la quota di Generali. E’ quanto riporta Il Sole 24 Ore, affermando che la bozza del progetto alternativo alla vendita in Borsa del 3% nel leone di Trieste, sarebbe al vaglio dell’amministratore delegato Alberto Nagel.
In base alle indiscrezioni raccolte, UniCredit, primo socio del patto di Mediobanca con una partecipazione dell’8,6%, sarebbe “allineato a una soluzione di questo tipo”, così come non si sarebbe opposto al piano Vincent Bolloré, maggiore azionista di Vivendi, che possiede una quota dell’8%.
Ma in cosa consisterebbe questo piano B?
Si tratterebbe di una soluzione che, se adottata – scrive Il Sole 24 Ore – “rappresenterebbe una svolta epocale per Piazzetta Cuccia: il conferimento della partecipazione del 13% detenuta in Generali a una sub holding controllata dalla banca e partecipata da investitori terzi”.
Il piano B potrebbe permettere all’istituto guidato da Nagel di aumentare la presa su Generali.
Nella sub holding, infatti, Mediobanca punterebbe a detenere una quota di almeno il 51%; il conferimento della quota libererebbe inoltre capitale utile “a perseguire la strategia di trasformazione del profilo industriale della banca”.
La soluzione alternativa sarebbe tuttavia condizionata, tra le altre cose, dai corsi azionari di Generali, che oscillano attorno a 15 euro, “rispetto a un prezzo di carico per piazzetta Cuccia che oscilla tra i 14 e i 15 euro. L’ambizione potrebbe dunque essere quella di attendere quotazioni più elevate per massimizzare la valorizzazione del pacchetto”.