Dollaro guarda a futuro Fed, è sfida Powell e Warsh per presidenza
Il dollaro guarda alle prossime mosse della Fed, con il rialzo dei tassi a dicembre ormai molto probabile, ma anche al futuro della Fed che dal 3 febbraio 2018 avrà un nuovo presidente. Per il dopo Yellen la scelta sembra ormai ristretta a solo 4 candidati e il presidente statunitense Donald Trump si è dato 2-3 settimane di tempo per chiudere la questione.
Powell guadagna posizioni
Le ultime indiscrezioni riportate da il Politico vedono il segretario del Tesoro americano Steven Mnuchin spingere per la scelta dell’attuale governatore della Fed Jerome Powell. Un candidato autorevole che è visto come più dovish (colomba) rispetto ad altri pretendenti come ad esempio l’ex governatore della Fed Kevin Warsh, dato favorito nei giorni scorsi, e che in passato aveva criticato il QE della Fed. Entrambi sono stati settimana scorsa alla Casa Bianca nell’ambito delle consultazioni in vista della scelta del nuovo numero uno della Fed. Passaggio alla Casa Bianca anche per la Yellen, la cui riconferma appare comunque molto difficile.
Il falco Warsh
Warsh, repubblicano e che i bookmakers danno ancora favorito poco davanti a Powell, lo scorso mese ha espresso dalle colonne del Wall Street Journal una posizione critica verso la Fed caldeggiando dei cambiamenti significativi negli strumenti, nelle strategie, nelle comunicazioni e nella governance della Fed.
Tra gli altri papabili c’è infine il consigliere economico della Casa Bianca Gary Cohn. L’ex presidente di Goldman Sachs era considerato fino a poco tempo fa il potenziale favorito di Trump per la successione alla Yellen ma ora la sua candidatura sembra caduta dopo le critiche rivolte a Trump dopo le violenze di Charlottesville.
La Casa Bianca ha una serie di poltrone del board Fed da riempire, in totale quattro, compresa quella del vice presidente della Fed, Stanley Fischer, che il mese scorso ha annunciato le sue dimissioni.
Sul forex il dollaro nei giorni scorsi aveva toccati i massimi a un mese e mezzo con cross euro/dollaro che era anche sceso sotto 1,17. L’indiscrezione su Powell, visto come una colomba che seguirebbe il sentiero di questi anni della Yellen, ha comportato un momentaneo ritracciamento del biglietto verde che guarda anche ai dati del mercato del lavoro Usa in arrivo venerdì.