S&P avverte Bank of England: con Brexit Regno Unito non può sostenere rialzo tassi
Standard & Poor’s ha avvertito che l’economia del Regno Unito potrebbe non essere forte al punto tale da sostenere un rialzo dei tassi di interesse, soprattutto a causa della Brexit.
In una nuova analisi, S&P ritiene che la Bank of England abbia fatto riferimento alla possibilità di una imminente stretta monetaria, nell’arco dei prossimi mesi, al fine di frenare la caduta della sterlina.
“Rimaniamo un po’ scettici su come un rialzo dei tassi, nel breve termine, possa essere giustificato”, si legge nella nota.
Secondo l’agenzia di rating, una manovra restrittiva potrebbe essere annunciata a novembre, ma è improbabile che venga seguita da altre strette, soprattutto in un contesto in cui, fa notare S&P, la crescita dei salari è ancora debole.
“Nel complesso, crediamo che le recenti dichiarazioni arrivate dalla BoE e da Mark Carney abbiano avuto come obiettivo principale quello di sostenere la sterlina, al fine di ridurre le pressioni inflazionistiche importate. Tale strategia potrebbe includere un effettivo aumento dei tassi di 25 punti base a novembre, che riporterebbe il costo del denaro al livello in cui si trovava prima del referendum sulla Brexit”.
Tuttavia, scrive Standard & Poor’s, “ulteriori manovre nel 2018 non appaiono giustificate, visto il rallentamento dell’economia”.
Alle 16.20 ora italiana, la sterlina sale sul dollaro dello 0,21%, a $1,3265; la valuta guadagna anche nei confronti dell’euro, con il rapporto euro-sterlina in flessione dello 0,14%, a GBP 0,8858.