Mps: offerta di concambio volontaria ai nuovi azionisti, ecco i dettagli
Da obbligazionisti subordinati ad azionisti (forzosamente), per poi tornare detentori di bond (stavolta su base volontaria). La saga di chi ha investito nell’istituto non finisce
Entro fine mese (previa approvazione Consob del Documento di offerta) partirà l’operazione di conversione delle nuove azioni Mps, quelle derivanti dal burden sharing (conversione forzosa) con cui lo scorso dicembre vennerò convertite le obbligazioni subordinate da oltre 2 miliardi emesse nel 2008 e piazzate direttamente allo sportello in mano ad investitori retail.
I titoli in questione saranno scambiati con un nuovo Bond senior 2017-2018 a tasso fisso. Lo ha reso noto Mps stessa in un prospetto diffuso ieri ove vengono spiegate le modalità di scambio e i dettagli dell’operazione.
Nello specifico, si tratta del bond 2017-2018 emesso alla pari (scadenza 15 maggio del prossimo anno) del valore nominale di 1 euro per un ammontare massimo di 1,536 miliardi con cedola unica, pagabile alla scadenza. Il tasso di interesse deve ancora essere determinato.
Le azioni saranno acquistate dal Mef che, nell’ipotesi di adesione totale, salirebbe al 67,76% dell’istituto dall’attuale 52,18% del capitale senese.
Nel documento Mps viene spiegato che, trattandosi di offerta con adesione volontaria, “i detentori delle nuove azioni devono presentare richiesta di concambio alla banca”. Viene inoltre precisato che “lo Stato non può coprire cifre superiori a quella stanziata e convalidata dalla Bce, ovvero 1,536 miliardi di euro”. Con la conseguenza che se le azioni portate in adesione all’offerta fossero di importo superiore, il Mef andrà al riparto pro – rata.
Lo Stato farà riferimento al prezzo pagato da ciascun possessore di titoli considerando il prezzo medio ponderato di carico di questi ultimi alla data del 31 dicembre 2015, al netto di commissioni e spese.
Il ritorno a Piazza Affari
Secondo la stampa nazionale entro metà mese il titolo potrebbe essere riammesso in Borsa, dalla quale manca dal 22 dicembre scorso dopo la sospensione scattata a causa del fallito tentativo di ricapitalizzazione sul mercato.
Il fair value del titolo prezzato dal mercato si aggira intorno a 4,28 euro per azione, valore implicito espresso dal tasso di recovery dei Cds scritti sulle obbligazioni subordinate della banca, determinato nell’asta che si è tenuta lo scorso 21 settembre.