Notizie Valute e materie prime Tonfo della lira turca per tensioni Usa-Turchia. La valuta sconta anche timori Fed

Tonfo della lira turca per tensioni Usa-Turchia. La valuta sconta anche timori Fed

9 Ottobre 2017 07:55

Tonfo della lira turca che, nelle contrattazioni asiatiche, è crollata fin oltre -4%, sulla scia dell’escalation delle tensioni tra gli Stati Uniti e la Turchia.

Il dollaro è salito fino a 3,7694 lire nelle contrattazioni asiatiche di lunedì, rispetto ai 3,616 di venerdì. Il livello a cui è precipitata si aggira attorno ai 3,9407 per dollaro testato a gennaio, minimo record.

Pomo della discordia è stato l’arresto, mercoledì scorso, di un dipendente locale dell’ambasciata americana a Istanbul. 

Metin Topuz, questo il nome, è stato arrestato con l’accusa di spionaggio e, in particolare, di avere legami con Fethullah Gülen, predicatore che il governo di Erdogan ha esiliato negli Usa e che è stato accusato di aver orchestrato il tentativo di golpe del luglio dello scorso anno.  

Pronta la reazione degli Stati Uniti, con l’ambasciata Usa in Turchia che ha annunciato, con “effetti immediati”, di aver “sospeso tutti i servizi per il rilascio dei visti in tutti i siti diplomatici americani, tranne che per gli immigrati”.

L’annuncio, avvenuto con un tweet, è stato seguito dalla nota dell’ambasciata della Turchia a Washington, che ha anch’essa sospeso il rilascio dei visti, tranne che per gli immigrati.

Le vendite hanno portato la lira turca a scendere per la settima sessione consecutiva, dopo che venerdì scorso era calata dello 0,8%, scontando il timore che ulteriori strette monetarie della Federal Reserve finiscano con l’avere conseguenze negative sulle valute dei mercati emergenti.

Così ha commentato a Bloomberg la situazione Nader Naeimi, responsabile del fondo di investimento dinamico presso AMP Capital Investors a Sidney, che detiene una posizione short sulle valute emergenti, inclusa la lira:

“Politicamente, quello della Turchia è un caso isolato, ed è improbabile per questo che produca un effetto contagio nel resto dei mercati emergenti. Tuttavia, l’impatto di breve termine sul sentiment nel forex degli emergenti è molto possibile, in un momento in cui i mercati valutari sono costretti ad aggiustare le loro aspettative sui tassi di interesse Usa”

In generale, come alcuni indici di JP Morgan mostrano, la paura della Fed ha rimesso in moto la volatilità delle valute emergenti, che è tornata a salire dopo aver testato il minimo in quasi tre anni nel mese di agosto.