Nodo Npl tiene sotto scacco le banche, Intesa Sanpaolo paga anche mossa della Compagnia Sanpaolo
Continuano le vendite sul settore bancario che paga la disputa sui Npl a seguito delle nuove indicazioni della Bce sulla gestione dei futuri crediti deteriorati. Il governo italiano promette battaglia e anche il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, è intervenuto scrivendo una lettera direttamente al numero uno della Bce Mario Draghi. Tajani si è detto “profondamente preoccupato” rimarcando come gli obblighi aggiuntivi non hanno coinvolto nel modo appropriato il co-legislatore nel processo decisionale.
Questa mattina le vendite coinvolgono i principali titoli bancari con ribassi superiori all’1 per cento per la maggior parte dei testimonial. Male anche le big con -1,73% per Unicredit e -1,71% per Intesa Sanpaolo a 2,864 euro. Quest’ultima ha visto ieri la Compagnia San Paolo, primo azionista della maggiore banca italiana, cedere 150 milioni di azioni della banca, pari allo 0,95% del capitale, scendendo all’8,2% del capitale. Cessione che ha fatto incassare circa 450 milioni di euro. La Compagnia Sanpaolo entro aprile 2018 “dovrà ridurre ulteriormente la propria quota del 2-3% sulla base del protocollo Acri-Mef del 2015”, rimarcano gli analisti di Mediobanca Securities che su Intesa Sanpaolo hanno rating neutral con target price a 2,80 euro.
Il protocollo Acri-Mef disciplina che il patrimonio di una Fondazione non può essere impiegato, direttamente o indirettamente, in esposizioni verso un singolo soggetto per un ammontare complessivamente superiore a un terzo del totale dell’attivo dello stato patrimoniale.
Intanto oggi pomeriggio il ceo di Intesa, Carlo Messina, terrà a Vicenza una conferenza stampa illustrare l’intervento di Intesa Sanpaolo a favore di Veneto Banca e Popolare Vicenza.