Azionario, La crisi della Catalogna ha un impatto limitato sugli asset finanziari europei
Il pasticcio catalano non sembra minimamente compromettere il miglioramento delle condizioni macro, il momentum degli utili e le valutazioni relativamente attraenti che continuano a sostenere le azioni europee. E’ questa la sintesi di un report stilato da Amundu AM all’indomani del contestato referendum indetto dalla regione autonoma catalana.
“Ci aspettiamo che la battaglia per l’indipendenza catalana avrà un impatto a medio termine molto limitato sulle azioni europee”, afferma Tristan Perrier, Strategy and Economic Research di Amundi. Che aggiunge: “Al contrario quello che abbiamo visto nei recenti trimestri è stato un chiaro calo del rischio politico nell’area e non vediamo questo evento come una minaccia a questa tendenza”.
Momentum positivo
Mentre alcuni nomi spagnoli nazionali (come le banche nazionali) potrebbero subire una certa volatilità a breve termine (e il mercato spagnolo ha sottoperformato l’indice Stoxx 600 dalla fine di agosto), il team di Amundi non prevede un ulteriore peggioramento del sentiment verso l’asset class azionaria all’inizio del 2018.
“Eventuali aumenti della volatilità sono possibili solo quando la situazione evolverà, ma crediamo che la tendenza positiva continuerà – dice Diego Franzin, Co-Head of Equity – Per noi, i principali motori del mercato azionario europeo nell’ultimo trimestre dell’anno sono il contesto economico più positivo che stiamo vivendo e, ancora di più, il momentum positivo degli utili che le aziende della regione stanno esibendo”.
Focus sugli utili
In altri termini la view sul mercato europeo (e iberico in particolare) non è cambiata in seguito ai recenti eventi.
Ma quali saranno i principali motori dell’azionario europeo negli ultimi mesi dell’anno? “Sia gli indicatori macro globali che quelli europei continuano a indicare un miglioramento dell’economia sottostante, la crescita degli utili rimane sostenuta, mentre le valutazioni rimangono relativamente attraenti rispetto ad altre classi di attività”, risponde Franzin.
Inoltre il rafforzamento dell’euro degli ultimi mesi, che è stato un fattore negativo per i mercati azionari europei, sembra essersi ormai stabilizzato. “Riconoscendo che le rotazioni di mercato sono sempre possibili, continuiamo a favorire un approccio equilibrato tra stili e settori”, dice Franzin. Che conclude: “Crediamo che gli investitori dovrebbero continuare a concentrarsi sui titoli delle aziende con il potenziale di offrire una crescita degli utili costante e affidabile, che a mio paerere è il catalizzatore chiave per un’ulteriore crescita dei mercati”.