News Notizie Notizie Italia Borsa Milano chiude debole con banche in panne, in volata Telecom e Recordati

Borsa Milano chiude debole con banche in panne, in volata Telecom e Recordati

19 Novembre 2021 17:55

Finale d’ottava in deciso affanno per le Borse Europee, con Piazza Affari fanalino di coda insieme a Madrid con l’acuirsi dell’emergenza Covid che alimenta i timori di una frenata economica. La quarta ondata di epidemia sta prendendo forza in molti paesi. L’Austria ha annunciato che entrerà in lockdown nazionale da lunedì prossimo (introducendo anche l’obbligo vaccinale dal prossimo febbraio) e la Germania potrebbe prendere in considerazione una mossa simile considerando il picco record di contagi giornalieri. Nuovi blocchi che inevitabilmente rischiano di agire da freno sulla crescita economica nell’ultimo scorcio di 2021.

Sul fronte banche centrali, il numero uno della Bce Christine Lagarde ha ribadito la posizione attendista sul fronte tassi. “Non si abbia fretta su stretta monetaria prematura”, ha detto la Lagarde che nelle scorse settimane aveva escluso la possibilità di un rialzo dei tassi già nel 2022.

Milano giù di oltre l’1%, KO banche e oil

A Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso a 27.347 punti (-1,17%) dopo essere arrivato a cedere quasi il 2% in area 21.163 pti.

Molto male le banche che sono il settore più sensibile a un rallentamento della congiuntura economica. Unicredit è arrivata a cedere il 5% per poi chiudere a -4,14% a 10,968 euro. Oltre -3% per Intesa Sanpaolo e -2,7% Bper. Tra le big cede il 2,5% Stellantis. Controcorrente invece Telecom Italia (+3,65%), Ferrari (+2,2% a 239,7 euro, nuovi massimi storici) e Recordati (+2,69%). Bene anche Diasorin (+2,38%) che è il titolo che potenzialmente più si avvantaggia della nuova ondata di contagi Covid.

ENI non sfrutta assist Barclays, bene TIM e Ferrari

Chiusura in rosso anche per ENI (-2,11% a 12,168 euro) che era partita a oltre +2% in scia al doppio upgrade deciso da Barclays con giudizio passato a overweight dal precedente underweight con prezzo obiettivo alzato a 16 euro. A detta della casa d’affari britannica ENI è diventata una delle principali società di transizione energetica ed è destinata a fornire “rendimenti competitivi” agli investitori.

In generale il settore oil paga il dietrofront oggi per il petrolio con Brent in calo del 3% sotto gli 80 dollari al barile complice proprio la nuova impennata dei casi di COVID-19 in Europa che minaccia di rallentare la ripresa economica.

Infine, forte calo del 3,49% per Leonardo che ha accolto con freddezza il rumor riportato da Bloomberg circa il possibile piano del governo per unire Leonardo e Fincantieri. I due gruppi sono al centro dell’attenzione anche sulla scia delle indiscrezioni secondo cui Fincantieri sarebbe in cima alla lista dei potenziali acquirenti della ex Oto Melara, marchio chiave di Leonardo nel settore dei sistemi di difesa.