L’allarme di Dimon (ceo JP Morgan): ‘con guerra Ucraina e Fed tenetevi pronti a un uragano economico’
Le parole di Jamie Dimon, ceo di JP Morgan, non lasciano scampo all’economia: “Preparatevi a un uragano economico che sarà provocato dalla guerra tra Russia e Ucraina e dalla Fed” di Jerome Powell. Non manca l’alert sul petrolio, mentre arrivano notizie che riguardano la possibile svolta dell’Arabia Saudita e il nuovo ricatto all’Ue da parte dell’Ungheria di Viktor Orban: per Dimon, i prezzi del petrolio potrebbero volare fino a $150 o $175 al barile.
Con un discorso proferito di fronte a una platea di giornalisti e analisti, Dimon ha lanciato il seguente messaggio:
“E’ meglio che vi teniate pronti. JP Morgan lo sta facendo, e sarà molto conservativa con il suo bilancio”.
I fattori che scateneranno l’uragano economico saranno, per l’appunto, due:
il cosiddetto quantitative tightening, o QT, con cui la Fed di Jerome Powell si prepara a sbarazzarsi di quei bond che hanno ingolfato il suo bilancio fino a gonfiarlo al valore astronomico di $9 trilioni, riducendo gli asset di $95 miliardi al mese (piano che ha preso il via proprio con l’inizio di questo mese, e la guerra in Ucraina con il suo impatto sulle materie prime, inclusi beni alimentari ed energetici. Dunque, con il suo impatto sull’inflazione, già sotto gli occhi di tutti.
“Sapete, avevo detto che c’erano nubi di tempesta, ma ho cambiato idea – ha detto Dimon nel corso di una conferenza finanziaria che si è tenuta a New York – Sebbene al momento sembra che le cose stiano andando bene, nessuno sa se l’uragano sarà minore o se sarà come la super tempesta Sandy“.
“In questo momento, c’è un po’ di sole, le cose stanno andando piuttosto bene, e tutti pensano che la Fed riuscirà a gestire la situazione”. Ma “l’uragano è proprio lì fuori, e si sta avvicinando verso di noi”.
Riguardo al piano appena lanciato dalla Fed, ovvero al quantitative tightening, il ceo della banca numero uno degli Stati Uniti ha avvertito che “non abbiamo mai assistito a un QT del genere”.
Non è mancata la critica agli interventi che sono stati lanciati negli ultimi anni anche da altre banche centrali (come la Bce e la Bank of Japan): i tassi negativi, ha tuonato Dimon, sono stati “uno sbaglio enorme”, mentre diversi aspetti dei piani di quantitative easing hanno finito per ritorcersi” contro le economie.
Il risultato è che le banche centrali “non hanno altra scelta, in quanto c’è troppa liquidità nel sistema”.
Ciò significa che “(le banche centrali) dovranno rimuovere parte della liquidità per fermare la speculazione, ridurre i prezzi delle case e di altra roba del genere”.
Per quanto riguarda invece il conflitto in Ucraina, Dimon ha detto che “non stiamo prendendo le giuste misure per proteggere l’Europa da ciò che accadrà al petrolio nel breve periodo”.
Riguardo ai mercati, “c’è un enorme cambiamento nei flussi verso i fondi in tutto il mondo”. “Non so quello che sarà l’effetto, ma mi tengo pronto come minimo a una volatilità enorme”.