Gap, titolo crolla -20% a Wall Street. Gruppo retail vittima della crisi dell’offerta post reopening, deludenti la trimestrale e l’outlook
Tonfo di Gap, che crolla a Wall Street del 20% circa, dopo che la società americana retail attiva nel settore abbigliamento ha riportato risultati trimestrali inferiori alle attese, a causa dei ritardi che hanno colpito la produzione.
L’utile per azione si è attestato ad appena 27 centesimi, quasi la metà di quanto gli analisti avevano previsto.
La ceo del gruppo Sonia Syngal ha confermato che Gap è stata vittima degli ostacoli che hanno colpito la catena dell’offerta. Ostacoli che “hanno inciso sulla nostra abilità di centrare a pieno la forte domanda dei consumatori”. E ostacoli che, in generale, hanno interessato le catene di approviggionamento del mondo intero, con l’offerta che non è riuscita ad adeguarsi al forte recupero della domanda innescato dal reopening delle economie post Covid-19.
Gap ha chiuso di conseguenza il terzo trimestre con una perdita netta di $152 milioni, o 40 centesimi per azione, contro l’utile netto di $95 milioni, o 25 centesimi per azione, dello stesso periodo del 2020.
Escludendo le voci di bilancio straordinarie, l’utile per azione si è attestato a 27 centesimi, ben al di sotto dei 50 centesimi previsti dal consensus.
Il fatturato è sceso a $3,94 miliardi, dai $3,99 miliardi del terzo trimestre del 2020, facendo peggio dei $4,44 miliardi stimati dagli analisti.
Gap ha così tagliato le stime per l’intero anno: ora prevede una crescita del fatturato del 20%, rispetto al +30% previsto in precedenza, e il +28,4% su base annua atteso dagli analisti.
L’eps dell’intero 2021 su base adjusted è previsto in un range compreso tra $1,25 e $1,40, dal precedente range compreso tra $2,10 e $2,25 e rispetto ai $2,20 per azione stimati dagli analisti.