Mps, vendite pesanti. Titolo scende sotto soglia ritorno in Borsa, sospeso con -5%
Mps travolta dalle vendite, il titolo viene sospeso per eccesso di ribasso ed entra in asta di volatilità con una flessione del 5%, a 3,9 euro circa. Le quotazioni scontano i nuovi smobilizzi che attaccano i titoli bancari. Cali generalizzati, in alcuni casi più consistenti, per Banco BPM, Bper, che cede il 2,5% circa, Intesa SanPaolo.
Male anche Ubi Banca, che cede quasi -2%, e Unicredit. In lieve rialzo invece nella seduta odierna le quotazioni di Creval, che la scorsa settimana ha seminato agitazione tra gli investitori che guardano all’Italia, comunicando un aumento di capitale da 700 milioni di euro.
Nel caso di Mps, oggi per la prima volta il titolo è scivolato sotto la soglia di 4,10 euro, prezzo con cui aveva aperto la sessione dello scorso 25 ottobre quando, dopo 10 mesi di assenza, è tornato a essere scambiato in Borsa.
L’intero sistema bancario sconta l’annuncio arrivato nella serata di venerdì scorso sulla decisione della Commissione europea di lanciare una consultazione pubblica, riguardo ai livelli minimi di capitale che le banche europee dovrebbero accantonare, per far fronte ai possibili crediti deteriorati (NPL) legati all’erogazione di nuovi prestiti.
La consultazione è stata lanciata lo scorso venerdì e ha come obiettivo quello di raccogliere pareri sull’eventuale lancio di nuovi requisiti che potrebbero frenare la formazione di nuovi Non Performing Loans.
La notizia della consultazione pubblica aggiunge ulteriore pressione al settore, già alle prese con l’addendum della Bce, che richiede regole più severe sempre sugli accantonamenti, al fine di risolvere il problema degli NPL.
Era stato l’Ecofin di luglio a chiedere alla Commissione di considerare, nell’ambito della revisione delle direttive sui requisiti di capitale (CRR/CRD IV), “misure di sostegno prudenziali, applicabili ai nuovi crediti concessi, per far fronte a una possibile insufficienza degli accantonamenti”.
Tra l’altro, nella giornata di oggi, è arrivata la nota dell’Fmi che, pur riconoscendo che il processo di smaltimento degli NPL va avanti in Europa (incoraggiante è stata definita l’accelerazione delle vendite delle sofferenze da parte delle banche italiane), ha chiaramente appoggiato la linea dura della Bce contenuta nell’addendum.
Tornando al caso specifico di Mps, da segnalare che l’azione ha segnato una flessione del 14% circa dal giorno del suo ritorno in Borsa. Oggi a rendere peggiore il quadro sono anche le note diramate da alcuni analisti.
Barclays ha reso noto per esempio di aver fissato un target price sul titolo a 3,8, con rating underweight. Il target price di JP Morgan è invece di 4,2 euro, con rating neutral.
Attenzione particolarmente alta sulla banca anche in vista dei lavori, di questa settimana, della Commissione parlamentare sulle banche, che dovrebbe decidere sulla possibile convocazione degli ex vertici di Mps, in particolare di Giuseppe Mussari e Alessandro Profumo.
In ogni caso il dossier Mps sarà sul tavolo della Commissione nei prossimi giorni.