Astaldi non fa prezzo e crolla fin oltre -30% in Borsa. Sconta rafforzamento patrimoniale e crisi Venezuela
Astaldi KO a Piazza Affari dopo la notizia relativa al piano di rafforzamento patrimoniale, del valore di 400 milioni di euro. L’azione è riuscita a entrare nelle negoziazioni e a fare prezzo, aprendo a 2,45 euro. Tramortita subito dalle vendite, è scivolata al minimo dal 2003, a 2,33 euro, scivolando del 25%, ed è stata sospesa per eccesso di ribasso con un crollo superiore a -30%.
Da segnalare come nell’ultima settimana fino al valore di chiusura della vigilia, le quotazioni abbiano segnato un tonfo di oltre il 45%.
Il crollo si spiega sia con la notizia relativa all’ambizioso piano di rafforzamento patrimoniale, del valore complessivo di 400 milioni, che con la diffusione del bilancio dell’azienda italiana relativo ai primi nove mesi dell’anno, che si è confermato deludente, mostrando anche un debito più alto delle attese.
I risultati hanno risentito inoltre dell’esposizione del gruppo verso il Venezuela.
L’azienda di costruzioni rafforzerà a questo punto il patrimonio con una operazione di 400 milioni, che si articolerà in un aumento di capitale da 200 milioni e in una raccolta di 200 milioni attraverso l’emissione di strumenti finanziari.
La nuova liquidità serve proprio a coprire la svalutazione che ha colpito gli asset venezuelani:
Come ha spiegato il presidente e primo azionista del gruppo, Paolo Astaldi, intervistato da Il Sole 24 Ore: “avevamo una posizione di circa 430 milioni tra crediti e lavori in corso e dopo aver condotto una attenta analisi abbiamo ritenuto di poter recuperare 203 milioni”.
La svalutazione sterlizza praticamente il rischio del paese. Paolo Astaldi ha confermato l’impegno della famiglia a partecipare all’aumento di capitale: “Confermo che questa è la nostra intenzione”, ha detto il primo azionista del gruppo a Il Sole.
Dai conti è emerso che il fatturato è sceso del 9% a 685 milioni, a fronte di perdite per 88 milioni, rispetto agli utili di 55 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso.
Diversi gli analisti che hanno diffuso un outlook cauto sul titolo. Gli analisti di Mediobanca Securities, in particolare, hanno rivisto al ribasso il target price da 5,1 a 4,1 euro, a fronte di un rating neutral.
“Il nostro fair value – hanno spiegato – include lo scenario che Astaldi venda concessioni per circa 600 milioni di euro nel periodo 2017-2021 a un multiplo prezzo/valore di libro medio marginalmente superiore a 1 volta”.
Ancora Mediobanca:
“il nostro nuovo target price a 4,1 euro si spiega anche una certa cautela nei confronti dei crediti verso il Venezuela. Apprezziamo la decisione della società di rafforzare definitivamente il proprio bilancio, ma non possiamo escludere il rischio che il trend del capitale circolante possa erodere parte dell’iniezione di capitale pianificata”.
In poche parole, l’operazione di rafforzamento patrimoniale potrebbe non essere sufficiente.