Bitcoin supera $10.000 e vola a nuovi record. L’esperto: a questi livelli è ancora molto sottovalutato
La corsa sfrenata del Bitcoin continua. I prezzi della criptovaluta sono volati al nuovo record di sempre di $10.831,75, sfondando al rialzo la soglia dei 10.000 dollari per la prima volta nella storia e salendo di oltre +10% in appena 24 ore, dal precedente valore di $9.830.
La maggior parte dei guadagni è stata riportata nelle quattro ore successive allo sforamento della soglia di $10.000, che fino ad appena qualche mese fa appariva ancora un miraggio.
Il Bitcoin ha inaugurato di fatto il 2017 a valori inferiori a $1000 e, al momento del suo lancio avvenuto sette anni fa, valeva appena 6 centesimi.
Dall’inizio dell’anno, i prezzi sono volati di oltre +950%, a dispetto degli scettici, tra cui l’AD di JP Morgan Jamie Dimon, che ritengono che il fenomeno sia l’ennesimo caso di una bolla pronta a esplodere da un momento all’altro, peggiore anche rispetto a quella dei tulipani.
Ma, forti anche di alcune novità che confermano come la moneta digitale stia riscuotendo un interesse sempre maggiore da parte dei mercati, il Bitcoin continua a riscuotere la fiducia di diversi investitori, che hanno paura piuttosto di lasciarsi scappare quella che, secondo alcuni strategist, rimane una lauta opportunità.
Occhio alle dichiarazioni di Thomas Glucksmann, responsabile marketing del mercato delle criptovalute di Hong Kong, che ritiene che il Bitcoin sia “fortemente sottovalutato” anche a quota $10.000.
“Direi ancora che (il Bitcoin) è molto, molto sottovalutato. Se si considerano le potenzialità di lungo termine della tecnologia nei prossimi 10,20, 30 anni, il valore di 10.000 dollari risulta, a mio avviso, basso”, ha detto, nel corso di un’intervista rilasciata alla televisione Bloomberg.
C’è poi chi, come il gestore dell’ hedge fund di Fortress, Michael Novogratz, crede che il Bitcoin possa addirittura quadruplicare il suo valore, e salire fino a quota $40.000 entro la fine del prossimo anno. Outlook meno stellari, comunque rivisti al rialzo, sono quelli di Tom Lee di Fundstrat, che ha alzato il target di metà 2018 dai precedenti $6.000 a $11.500, e di Ronnie Moas di Standpoint Research, che crede che i prezzi abbiano spazio per balzare oltre gli $11.000 precedentemente attesi, fino a quota $14.000.
Tutto questo a dispetto non solo di Dimon, ma anche di un altro nome ben noto nel mondo dell’alta finanza: quello di Larry Fink, amministratore delegato di BlackRock, che ha definito la valuta digitale “un indice del riciclaggio di denaro sporco”.