Sul Dow Jones Jeremy Siegel punta ancora più in alto. E lo strategist Jim Paulsen consiglia portafoglio per il 2018
Aveva previsto che il Dow Jones sarebbe arrivato fino a quota 24.000 e ha indovinato. Ora punta ancora più in alto. Jeremy Siegel, economista della Wharton School, non ha affatto intenzione di derogare alla sua view positiva su Wall Street e, in un’intervista rilasciata a Cnbc, ha affermato di ritenere che il Dow Jones salirà anche fino a 25.000, grazie alla spinta che arriverà dalla riforma fiscale appena approvata dal Senato.
“Credo che la riforma passerà. Spero entro la fine dell’anno, sarebbe la cosa migliore e in particolare credo che ciò che il mercato desidera sia il taglio delle tasse alle aziende“. Una tale riduzione, spiega infatti Siegel, “potrebbe far salire gli utili dell’8%, elemento positivo per l’azionario”.
Tuttavia, anche se prevede che il Dow Jones salirà di un altro +3% nel breve termine, fino a 25.000 punti, Siegel frena poi nel medio- lungo periodo, prevedendo un rialzo dell’indice delle blue chip del 5-10%.
“L’anno prossimo la situazione sui mercati non sarà semplice come è stato per quest’anno. Stiamo andando verso le valutazioni massime. Questo non significa che ci sarà una rottura sul mercato, un mercato orso o qualcosa di simile. Ma quel 15-20% o anche più di quest’anno sarà più difficile da replicare, in futuro”
I temi dominanti del 2018 che potrebbero mandare in crisi l’azionario globale sarebbero l’incertezza politica e l’inflazione, uniti al rischio di un aumento della volatilità, che è stata praticamente assente, quest’anno.
Siegel chiede e si chiede:
“La Fed deciderà per caso di essere molto più aggressiva se il tasso di disoccupazione continuerà a calare? Dovrà alzare ulteriormente i tassi? E cosa faranno i repubblicani nelle elezioni di metà mandato? Riusciranno a conservare la maggioranza al Senato? Alla Camera?”
Meno ottimista di Siegel è Jim Paulsen, responsabile strategist investimenti presso la società di asset management The Leuthold Group, anche lui intervistato dalla Cnbc, che afferma che è molto probabile che la correzione dei mercati arrivi nel 2018.
Tuttavia: “non vedo ancora la fine della ripresa. E non credo nell’arrivo di un mercato orso”.
Piuttosto, guardando a chi deve prendere decisioni di investimenti per assicurarsi una pensione dignitosa in futuro, consiglia di “riallocare le risorse” e dunque di “ribilanciare il portafoglio”.
In particolare, suggerisce agli investitori di essere “più conservatori nel modo in cui investono” e di riallocare il portafoglio tra “azioni e bond”.
Ma – continua – ribilancerei anche alcune esposizioni settoriali, diventando un po’ più difensivo. Paulsen crede in particolare che sia arrivato il momento di “essere un po’ meno aggressivi sui titoli tecnologici, che hanno fatto molto bene e spostarsi un po’ verso gli energetici e i finanziari, nel 2018”.