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Piazza Affari chiude in buon rialzo, sprint Telecom e Banca Carige

7 Dicembre 2017 17:53

Giovedì con netta prevalenza degli acquisti a Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha chiuso a quota 22.449 punti (+0,64%). La positività è aumentata nel pomeriggio in scia al buon andamento di Wall Street dettato dall’ottimismo circa le prospettive dell’economia Usa una volta che verrà approvata la riforma fiscale. Sponda anche dal movimento sul valutario con dollaro in rafforzamento sull’euro.

In prima fila anche oggi Telecom Italia (+1,84% a 0,747 euro) reduce dal balzo di oltre il 3% della vigilia. Si segnala ancora una volta Enel (+0,45% a 5,55 euro) aggiornando nuovamente i massimi dal 2008. Il titolo si è spinto fino a 5,57 euro, in rialzo di oltre mezzo punto percentuale trovando sponda nella promozione arrivata da S&P. Una notizia positiva che permette “maggiore flessibilità finanziaria e un ulteriore piccolo ribasso potenziale nel futuro costo delle prossime emissioni obbligazionarie”, sottolinea Equita Sim che ha rating buy su Enel con target price a 6 euro. Negli ultimi 12 mesi il titolo Enel si è impennato di oltre il 46% con capitalizzazione di Borsa arrivata oltre i 56 miliardi di euro.

Perde quota invece Italgas (-0,24%) complice il taglio di rating da parte di Kepler Cheuvreux che ha abbassato la raccomandazione a hold dal precedente buy. Intanto Italgas ha concluso l’acquisto del 100% di Enerco Distribuzione da H2C per complessivi 51 milioni di euro.

Fuori dal Ftse Mib si segnala il balzo del 9% di Banca Carige dopo che l’aumento di capitale ha visto adesioni per 331 milioni di euro, il 66% dell’importo totale. A tale somma vanno aggiunti altri 46 milioni legati alla tranche da 60 milioni riservata agli obbligazionisti subordinati, che è stata sottoscritta da Intesa Vita, Generali e Unipol. La banca ligure può contare, nel caso in cui a seguito dell’offerta in Borsa dei diritti inoptati parte dell’aumento risultasse ancora non sottoscritta, sull’impegno di Malacalza Investimenti di sottoscrivere nuove azioni che dovessero risultare non sottoscritte per un ammontare che consenta alla stessa di raggiungere una partecipazione pari al 28% del capitale sociale post aumento.