La Bce incalza Ubi Banca, analisti preoccupati su capacità accelerare riduzione Npl
La Bce in pressing su Ubi Banca. Stando alle indiscrezioni stampa odierne l’istituto centrale europeo chiede a Ubi Banca di presentare un nuovo piano dettagliato che vada ad accelerare l’iter di riduzione dei NPL (crediti deteriorati).
Il titolo Ubi Banca cede a metà mattinata il 3% a 3,94 euro. In affanno anche Bper e Banco Bpm che cedono oltre il 2% e sisultano le altre big bancarie italiane potenzialmente a rischio con ammontare dei crediti deteriorati ancora consistente.
La vigilanza Bce avrebbe segnalato a Ubi la necessità di aumentare l’impegno sul fronte della riduzione degli NPL lordi predisponendo un piano aggiornato entro il 30 marzo 2018, anche alla luce dell’acquisizione della good banks. Stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, Francoforte chiede una nuova road map dovrà più ambiziosa rispetto alle precedenti.
Attualmente i piani di Ubi Banca prevedono una riduzione dei crediti deteriorati lordi di 2,7 mld tra il 2017 e il 2021, portando il totale da 12,5 mld (oggi diventati 14 mld) a 9,8 mld e riducendone l’incidenza sui crediti totali dal 14,4% al 10,4%.
“Siamo preoccupati circa la capacità di UBI di accelerare la riduzione dello stock di NPE lordi – commentano gli analisti di Mediobanca Securities – . La banca dovrebbe essere in grado di mantenere un rapporto CET1 oltre l’11,5%, ma per farlo avrebbe bisogno di vendere il 70% del suo stock di NPLs (40% del suo stock di NPE) al 21% del Gross Book Value (GBV), erodendo di 135bps il CET1 Ratio a causa di un livello di copertura relativamente basso su NPLs sicuri (stimato al 39%)”.