Crisi retail: successo shopping online mette KO H&M, titolo -15% a minimo in otto anni
Calo inatteso delle vendite del trimestre terminato a novembre, il titolo H&M crolla al minimo in otto anni. Il secondo colosso retail al mondo attivo nel mondo della moda dopo Inditex (a cui fanno capo i negozi Zara) ha reso noto oggi di aver assistito a una flessione del fatturato del 4% a 50,4 miliardi di corone svedesi. Gli analisti avevano previsto un giro d’affari del valore di 53,7 miliardi.
Alla borsa di Stoccolma il titolo è capitolato di oltre -15%, attestandosi a 170,10 corone svedesi, al valore più basso dal maggio del 2009. Gli smobilizzi sono stati inoltre i più forti dalla seduta dell’11 settembre del 2011.
Così come diverse altre società retail high-street, H&M ha pagato la crescente popolarità dello shopping online. Il fatturato relativo all’intero 2017 è salito del 4% a 200 miliardi di corone, ben al di sotto della crescita compresa tra il 10 e il 15% che era stata prevista da H&M all’inizio dell’anno.
E’ stata la stessa H&M a spiegare i risultati deludenti con il calo dei clienti presso i suoi punti vendita, a causa dello shopping online. Un altro motivo è stato rappresentato dalla presenza di “squilibri nella composizione degli assortimenti del brand H&M”.
La società ha affermato che risponderà alla crisi cercando di integrare ulteriormente i negozi fisici con quelli online. E’ recente la decisione, come riporta il Financial Times, di permettere che alcuni prodotti acquistati online vengano riconsegnati nei punti vendita, nel caso in cui non soddisfino a pieno le richieste dei consumatori.
Nell’ultimo anno, le quotazioni di H&M hanno perso un terzo del loro valore, rispetto al calo di appena -5% del titolo Inditex.
Immediata la reazione degli analisti a seguito dei risultati del quarto trimestre fiscale. Credric Rossi, analista presso Bryan Garnier, ha scritto che la catena di offerta di H&M manca di reattività, affermando che “questo è uno dei problemi strutturali dell’azienda, in un contesto di cambiamenti improvvisi in atto nel mondo della moda”.
Andreas Inderst, analista di Macquarie Capital, ha affermato di intravedere una “chiara divergenza tra i vincitori e i perdenti” del settore e di rimanere “alla finestra” nei confronti di H&M, verso cui ha un rating neutral. Inderst è positivo invece su Inditex e sui retailer online Zalanda e Asos.
Meno di due settimane fa, Goldman Sachs ha tagliato la raccomandazione sul titolo a “sell”, sollevando dubbi sul modello di H&M e prevedendo una crescita delle vendite su base comparata, nel periodo compreso tra il 2018 e il 2019, pari a zero.
A novembre, Handelsbanken ha rivisto al ribasso il rating da “Accumulate” a “Reduce”, aggiungendo di prevedere un “percorso doloroso” verso la digitalizzazione del gruppo.