Germania: impasse politico non preoccupa, economia continuerà a mostrare i muscoli anche nel 2018
“Impressionante! L’indice tedesco Ifo questo mese NON ha fatto registrare un nuovo massimo storico, segnando un calo di ben 0,3 punti a 117,2 punti con aspettative più deboli”. Frederik Ducrozet, economista di Pictet Wealth Management, usa l’ironia su Twitter per descrivere il risultato emerso dalla pubblicazione dell’indice che tasta il polso a circa 7 mila operatori economici della prima economia europea.
La contrazione, ha rimarcato Clemens Fuest, presidente dell’Ifo Institut, “è dovuta ad aspettative meno ottimistiche sull’andamento del business” anche se le valutazioni sulle condizioni economiche attuali “sono risultate in crescita”. La contrazione della componente aspettative, passata da 111 a 109,5 punti, il calo maggiore da inizio anno, potrebbe essere riconducibile all’incertezza in arrivo dal fronte politico.
“È difficile che l’impasse politico a Berlino possa impattare la crescita, come i casi precedenti in Olanda e Belgio dimostrano”, ha commentato Carsten Brzeski di ING. Il 2017 della Germania dovrebbe chiudersi con un incremento del Pil in quota 2,5%, circa un punto percentuale in più rispetto alle stime diffuse 12 mesi fa. “Gli stessi fondamentali –continua Brzeski – che hanno sostenuto la crescita nel 2016 e nel 2017 dovrebbero continuare a farlo nel 2018”.
L’esperto stima che “l’economia tedesca abbia ancora un potenziale rialzista visto che il divario tra prodotto effettivo e potenziale è positivo ma non straordinariamente alto, la capacità produttiva è sopra la media storica ma ancora al di sotto del 2007 e gli investimenti hanno iniziato a crescere solo da quest’anno”. La situazione economica non preoccupa.
Dopo due anni di sovraperformance, sarà difficile per l’economia tedesca battere le attese nel 2018 anche se “solidi fondamentali e l’accelerazione della crescita nell’intera Eurolandia ci suggeriscono che questo non è impossibile”.