Piazza Affari: le quotabili del lusso e del design, Valentino in pole position
50 nomi dell’eccellenza italiana della moda e del lusso e 25 nomi dell’arredo e del design made in Italy avrebbero le carte in regola per quotarsi a Piazza Affari nel prossimo futuro. Le ha individuate Pambianco Strategie di Impresa nella sua consueta ricerca annuale “Le Quotabili”, condotta in partnership con Ernst & Young. Arrivata alla 12esima edizione, la ricerca individua le società italiane dei settori fashion, beauty e design che possiedono le caratteristiche economiche, finanziarie e di posizionamento, per essere quotate in Borsa in un orizzonte temporale di 3-5 anni, a prescindere dalla loro effettiva volontà di quotazione.
Il podio di quest’anno dei settori fashion & beauty vede sul gradino più alto Valentino Fashion Group, che scalza Giorgio Armani, sceso in seconda posizione. Il terzetto di testa si completa con Dolce & Gabbana in salita dalla quinta posizione dello scorso anno. Fenomeno interessante è l’ingresso di nuove realtà direttamente in posizioni di alta classifica, come O Bag in 15esima posizione, Sodalis (Tesori d’Oriente e Bionike) in 30esima e Isaia & Isaia in 39esima. In totale, però le new entry calano a 5 rispetto alle 7 dello scorso anno e si nota come le crescite più veloci siano connesse al segmento del luxury beauty.
Tra le aziende del design ai primi tre posti risultano Flos, nuovamente sul gradino più alto del podio, B & B Italia che passa dal terzo al secondo posto scalzando Kartell che scende in quinta posizione e Poltrona Frau che conquista la terza posizione in classifica.
“Nel corso del 2017 abbiamo assistito ad un crescente numero di operazioni di Ipo a livello globale e nazionale. L’outlook per il 2018 è sicuramente molto positivo in termini di società che potrebbero sbarcare a Piazza Affari”, sostiene Cristina Pigni, partner EY, fashion & luxury leader dell’area mediterranea. Nel 2016 il mercato dei personal luxury goods ha raggiunto i 318 miliardi di euro, e si prevede che crescerà del 3,6% nell’arco temporale 2016-2020. In particolare il settore lusso presenterà un andamento positivo del 3,4% mentre il settore cosmetica premium del 3,9%. Il segmento più attraente, tuttavia, rimane quello del premium ed entry-to-luxury trainato dalla crescente classe media nei paesi emergenti (Cina e India).