Piazza Affari soffre con Unicredit e Telecom, si salva Tenaris
Giornata storta per Piazza Affari che non trova sponda nell’attesa per l’approvazione della riforma fiscale Usa. L’indice Ftse Mib ha chiuso in flessione dello 0,74% a quota 22.109 punti. Il Senato Usa ha approvato la proposta di riforma fiscale con 51 voti a favore e 48 contrari. Ora spetta alla Camera dare il via libera finale alla riforma fortemente voluta dal presidente Donald Trump. I mercati nelle ultime settimane hanno già scontato l’eventualità dell’approvazione della riforma fiscale, perno della campagna elettorale 2016 di Trump.
Sull’obbligazionario i Treasury hanno visto i rendimenti balzare ai massimi a 9 mesi e anche in Europa i titoli di Stato hanno visto un aumento dei rendimenti.
Telecom soffre, rumor su accord con Mediaset non aiutano
Giornata difficile per Telecom Italia (-1,48% a 0,729 euro) che ha accolto male le ultime indiscrezioni sul possibile accordo sui contenuti con Mediaset che potrebbe risultare più oneroso del previsto. Secondo quanto ha scritto stamane Il Sole 24 Ore, continuano le indiscrezioni circa possibili accordi sui contenuti per TIM Vision. Telecom Italia sarebbe pronta a offrire sul piatto fino a 460 milioni di euro in 6 anni a Mediaset per aggiudicarsi alcuni contenuti, principalmente quelli generalisti, calcio escluso. La trattativa potrebbe prevedere anche l’ingresso di Mediaset in TIM Vision con una quota del 20%. Allo stesso tempo, Telecom Italia starebbe trattando con Sky un contratto dal valore di circa 300 milioni di euro per acquisire contenuti e sanare anche il contenzioso in corso tra le parti sul mancato rispetto di un precedente contratto.
In prima fila Tenaris salita dell’1,24% sfruttando l’avvio della copertura da parte di Barclays con una raccomandazione overweight e un target price a 16,50 euro. Dopo un 2017 complicato, la casa d’affari si aspetta un rerating del titolo. Da inizio anno il titolo ha lasciato terreno scoperto per oltre il 20%, registrando un sensibile ritardo sia rispetto al listino di riferimento che verso il settore.
Unicredit chiude sui minimi, balzo di Creval
Tra le banche ha ceduto alle vendite il titolo Unicredit con un tonfo del 2,9% che ha riportato le quotazioni dell’istituto di piazza Gae Aluenti in area 16 euro. Male anche Banco Bpm (-1,55%). Fuori dal Ftse Mib spicca l’exploit di Creval (+8,59%) all’indomani del via libera dell’assemblea all’aumento di capitale. Ieri, con oltre il 95% di voti favorevoli, l’assemblea del Credito Valtellinese ha approvato l’aumento di capitale da 700 milioni di euro. Il gruppo ha inoltre comunicato che prosegue nel suo percorso di razionalizzazione e ottimizzazione con la chiusura di ulteriori 27 sportelli, per un totale di 84 da inizio anno. 12 filiali invece verranno trasformate in “mini sportelli” con parte dell’operatività concentrata sulle filiali strutturate.