Notizie Notizie Italia Carige: Malacalza al 22%, operatori delusi. Tonfo del titolo

Carige: Malacalza al 22%, operatori delusi. Tonfo del titolo

22 Dicembre 2017 10:59

Scende il sipario sull’aumento di capitale di Carige da 500 milioni di euro. Al termine dell’asta dell’inoptato, risultavano ancora non sottoscritte 14,4 miliardi di azioni, pari al 29% del totale: di queste, 2,5 miliardi sono state sottoscritte da Malacalza Investimenti e le restanti 11.925.301.640 azioni saranno allocate a Equita SIM per conto dei sub-garanti di prima allocazione (tra cui l’azionista Gabriele Volpi e il Credito Fondiario).

In attesa dell’aumento del Credito Valtellinese, il risultato conseguito da Carige rappresenta tutto sommato una buona notizia per il comparto bancario italiano, che a questo punto appare capitalizzato a sufficienza per affrontare il processo di riduzione dei crediti deteriorati.

Dopo l’impegno pro-quota (17,6% circa), la holding della famiglia Malacalza ha sborsato altri 25 milioni di euro. La quota detenuta dall’imprenditore piacentino sale al 22%, contro il 17,7% che deteneva prima dell’aumento di capitale. Il dato è decisamente inferiore al 28% livello concesso dalla Vigilanza europea (Malacalza avrebbe potuto rilevare l’inoptato fino a 69,5 milioni) in virtù del fatto che la holding si è preclusa le funzioni di controllo e coordinamento della banca.

“Malacalza Investimenti ha così parzialmente usufruito del proprio diritto a salire contribuendo al successo dell’aumento di capitale”, riporta una nota della holding. “Si precisa che Malacalza Investimenti aveva un diritto e non un obbligo di incrementare la quota già detenuta in Carige. Malacalza Investimenti continuerà dunque a sostenere la Banca nel suo ruolo di azionista al fine di valorizzare il proprio investimento e continuare a supportare il ruolo della Banca nel tessuto economico e sociale ligure”.

L’impegno “soft” sta affossando il titolo, in rosso dell’8,91% a 0,0092 euro (al di sotto del centesimo a cui sono state collocate le azioni della ricapitalizzazione). Ieri sera l’istituto ligure aveva annunciato che a seguito dell‘offerta dei diritti inoptati, l‘aumento risultava sottoscritto al 71%, per un controvalore di 353,7 milioni di euro. In prima battuta, l’operazione aveva registrato adesioni al 66%.