Bitcoin: Corea del Sud vieta i conti anonimi
Riprende il ribasso per il Bitcoin. La criptovaluta più famosa perde oltre il 10%. In Corea del Sud giro di vite sui conti anonimi per contrastare la speculazione
Il Bitcoin, la criptovaluta più famosa, vive una mattinata di passione. Le quotazioni segnano un arretramento superiore al 12% a un valore inferiore ai 14.500 dollari. Il ribasso dai massimi toccati il 17 dicembre appena sopra quota 20.000 dollari ammonta al 27%. La discesa degli ultimi due giorni fa tuttavia seguito a un recupero dopo i minimi relativi segnati venerdì scorso sotto quota 13.000.
Corea del Sud contro la speculazione
“Non possiamo permettere a questa situazione speculativa abnorme di continuare”.
Con queste parole il ministro del Dipartimento per il coordinamento delle politiche governative coreano, Hong Nam-ki, ha commentato la decisione di vietare l’utilizzo di conti virtuali anonimi per operare in criptovalute, aggiungendo che il ministro della Giustizia avrebbe chiesto di chiudere alcune piattaforme di trading.
Secondo il provvedimento solo conti bancari con nomi reali con corrispondente account nelle piattaforme di scambio di criptovalute potranno essere utilizzati per effettuare transazioni. Il governo, riporta la stampa coreana, rafforzerà anche i requisiti delle piattaforme di trading contro il riciclaggio e aumenterà le sanzioni per i crimini legati alle valute virtuali. Verranno inoltre varate restrizioni sulle pubblicità che invitano all’investimento in criptovalute.
La Corea del Sud ospita una delle principali piattaforme di scambio al mondo e si stima che circa un milione di persone possiedano una criptovaluta.
Il governo coreano aveva già in passato avvertito sui rischi della speculazione sulle valute virtuali senza però sortire alcun effetto.
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