Gentiloni parla in romanesco: siamo giganti export da nun ce se crede. Su deficit: carte più che in regola
“Siamo tra i quattro o cinque giganti dell’export ‘nun ce se crede’. Dovremmo esserne tutti più consapevoli”. Il premier Paolo Gentiloni loda l’export italiano con una frase in romanesco.
Gentiloni fa riferimento in particolare al saldo del 2017, che mostra una crescita di 50 miliardi rispetto all’anno scorso.
A tal proposito il presidente del Consiglio ha fatto riferimento anche alla necessità che i paesi rispettino la regola dell’Europa, che ha fissato al 6% il limite del surplus commerciale.
“Purtroppo è poco applicato il tetto del 6%. E’ un errore consentirlo, persino per i paesi che ne sono protagonisti. Noi rispettiamo le regole e vorremmo che fossero rispettate da tutti”.
Sul discorso dei conti pubblici, il premier ha sottolineato che l’Italia ha le carte in regola.
“Chi affronterà il Def lo vedremo. In generale noi siamo riusciti nel corso di questi anni a stabilizzare il debito e poi ad avviare un sia pur simbolico percorso di abbassamento del debito, già previsto nei bilanci 2018-19-20, anche se alcune circostanze economiche generali potrebbero aiutare questo sforzo. Quanto al deficit io credo che l’Italia abbia le carte più che in regola e insisto nel dire che questo è stato compatibile con politiche di sostegno allo sviluppo. Tenere la barra sul deficit non ha avuto effetti drammaticamente depressivi”.