Bitcoin inizia male l’anno nuovo. Dennis Gartman: scenderà, e allora tornerà la corsa all’oro
Per la prima volta dal 2015 il Bitcoin inizia l’anno nuovo in territorio negativo. Nella sessione di ieri, la moneta virtuale è infatti scesa del 4,8% alle 17 ora di New York, a $13.624,56, in deciso calo rispetto al record assoluto che aveva testato lo scorso 18 dicembre, a $19.511.
Il Bitcoin ha confermato il suo trend ribassista di inizio anno, continuando a perdere terreno oggi nelle contrattazioni asiatiche, in ribasso dell’1,9% alle 15.22 ora di Hong Kong, stando a quanto riporta Bloomberg.
Nella prima sessione del 2017, il Bitcoin era salito del 3,6%, a $998, per poi concludere pochi giorni fa l’anno con un rally superiore a +1.300%.
Tra le altre criptovalute, il Ripple retrocede, dopo il boom della scorsa settimana che lo aveva portato, sabato scorso, a volare fino a $2,80, per una capitalizzazione di $110 miliardi, oltre la metà dei $212 miliardi del Bitcoin.
La moneta digitale ha poi limato i guadagni a $2,42, per una capitalizzazione di $95 miliardi e ha continuato a perdere quota entrando nel 2018.
A mettersi in evidenza nelle ultime ore è stato il rally dell’Ethereum, che nelle ultime ore di contrattazioni è volato del 16,5%, toccando un nuovo record a $870, per una capitalizzazione di mercato di $84 miliardi.
Negli ultimi giorni, sono arrivati tuttavia nuovi avvertimenti sulla sostenibilità dei rialzi delle criptovalute.
Se David Stockman, ex direttore dell’Office of Management dell’amministrazione Reagan e famoso per le sue view ribassiste, ha detto di prevedere per il Bitcoin un crash spettacolare e una fine praticamente disastrosa, chiamando stupidi tutti gli speculatori che scommettono sulla moneta, Dennis Gartman, noto per la sua newsletter finanziaria The Gartman Letter, ha ammesso di essere “molto ribassista sul Bitcoin” e di ritenere che l’asset sia “una delle idee più sciocche mai sentite negli ultimi tempi”.
“Quando il Bitcoin scenderà, e questa cosa accadrà, capitolerà sotto la soglia di $5000. Che sia la prossima settimana, il prossimo anno, tra sei mesi, comunque accadrà. E, a quel punto, penso che quei soldi che si erano spostati dall’oro torneranno di nuovo dal Bitcoin all’oro.
A fronte della debolezza del Bitcoin, proprio le quotazioni dell’oro hanno iniziato l’anno nuovo all’insegna degli acquisti, attestandosi al record in più di tre mesi, sostenute da ragioni di natura tecnica, dopo essere salite oltre la soglia dei $1.300 l’oncia.
Il rafforzamento è dovuto, stando a quanto hanno riferito a Reuters analisti e trader, al fatto che l’oro ha chiuso, nell’arco delle ultime due settimane, al di sopra delle medie mobili degli ultimi 100 e 200 giorni.
Da segnalare come, nel 2017, i prezzi del contratto spot siano balzati del 13%, riportando la performance annua migliore dal 2010.