Telecom Italia, piano ai sindacati: previsti 7.500 esuberi e 2.000 assunzioni nel triennio 2018-2020
Telecom Italia avrebbe previsto fino a un massimo di 7.500 esuberi, una riconversione interna per 3.500 lavoratori e 2.000 assunzioni nel prossimo triennio 2018-2020. È questo in sintesi il piano presentato oggi da Telecom Italia, secondo fonti sindacali che avrebbero partecipato all’incontro con la società di telecomunicazioni sul piano di riorganizzazione.
Nel dettaglio il piano di gestione degli organici, illustrato dall’azienda, presuppone uscite volontarie ex art.4 Fornero concentrate nel solo 2018 per un totale stimato in 4.000/5.000 unità, a cui si aggiungono esodi incentivati nel triennio 2018-2019-2020 per circa 2.500 unità. Inoltre l’azienda si è detta disponibile a un piano di assunzioni (2.000 circa) sostenuto dall’utilizzo della cosiddetta “solidarietà espansiva” che presuppone, nel caso specifico, una riduzione strutturale dell’orario di lavoro e della retribuzione di 20 minuti giornalieri per tutti i lavoratori.
In un comunicato congiunto Slc Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom Uil, a fronte di quanto esposto da Telecom, “hanno dichiarato la propria disponibilità al confronto di merito fermo restando la necessità di approfondimenti e risposte adeguate su tutte le tematiche, ivi incluso la strategicità della tenuta del perimetro aziendale a partire dalla rete e livelli idonei degli investimenti per sostenere credibilmente il piano strategico 2018-2020″. I sindacati hanno aggiunto che “gli strumenti di esodo volontario, fermo restando i necessari approfondimenti appaiono in prima analisi insufficienti a garantire un’adeguata tutela del personale coinvolto. In tale contesto di confronto è imprescindibile riaffermare e condividere risposte positive che, coerentemente con le attuali politiche contrattuali, concretizzino il secondo livello di contrattazione per i dipendenti Tim”.
Telecom avrebbe chiesto ai sindacati di arrivare a un accordo entro il 6 marzo, data della presentazione del piano industriale.
“Pensiamo però che il focus del mercato nel 2018 per supportare un re-rating sarà sulla capacità di stabilizzare la top-line e di migliorare la generazione di cassa, accelerando il deleverage del gruppo“, commentano gli esperti di Equita che conferma il rating “buy” sul gruppo guidato da Amos Genish, con un target price di 1,06 euro.