Agenda della prossima settimana: BoJ e BCE sotto i riflettori, attenzione anche a Trump
Dopo una breve pausa, gli operatori tornano a concentrarsi sulle mosse delle banche centrali. Dopo la Bank of Canada, che mercoledì ha incrementato il costo del denaro dall’1 all’1,25 per cento, il 2018 delle banche centrali si arricchisce di altri due meeting: quello della Bank of Japan di martedì 23 e quello della Banca Centrale Europea di giovedì 25 gennaio.
Nelle ultime settimane, l’istituto guidato da Haruhiko Kuroda ha dato l’impressione di voler iniziare a discutere del piano di riduzione degli stimoli monetari (QQE, Quantitative and Qualitative Monetary Easing). Come riportato dall’agenzia Bloomberg, alcuni membri della BoJ avrebbero manifestato l’intenzione di avviare una discussione sul processo di normalizzazione della politica monetaria. Questo a dispetto dell’andamento dell’inflazione che, seppur in risalita nelle ultime rilevazioni, si conferma sotto quota 1% (0,9% per il dato di novembre, 0,9% per il consenso sul mese di dicembre che sarà diffuso venerdì).
Dal fronte BCE, sembrerebbe che il mercato abbia preso troppo seriamente le indicazioni emerse dalle minute dell’ultima riunione del board. Nonostante i miglioramenti evidenziati dagli indicatori macroeconomici, il recente apprezzamento dell’euro (che, ai massimi da 3 anni nel cross con il dollaro, ostacola la ripresa dei prezzi in direzione del target del 2%) potrebbe spingere l’istituto guidato da Mario Draghi a rivedere in ottica “colomba” le indicazioni arrivate dai verbali.
Tra gli altri appuntamenti della settimana, segnaliamo l’indice tedesco Zew di martedì, quello che misura la fiducia degli investitori tedeschi, atteso in aumento da 17,4 a 17,8 punti. Mercoledì sarà invece la volta degli indici PMI, preziosi per tastare il polso ai direttori degli acquisti. Atteso un lieve aumento per il manifatturiero giapponese (da 54 a 54,3 punti) mentre il dato preliminare europeo è visto in riduzione da 60,6 a 60,4 punti. Calo frazionale anche per il PMI servizi, da 55,8 a 55,6 punti. Lievi incrementi sono stimati per i corrispondenti numeri statunitensi.
Sempre per quanto riguarda la prima economia, mercoledì attenzione anche ai prezzi delle abitazioni e alle vendite di case esistenti mentre giovedì riflettori puntati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione (scese nell’ultima rilevazione a 220 mila unità, livello minore dal febbraio 1973), sulle vendite di nuove case e sul superindice. Venerdì sarà invece la volta del Pil, stimato in aumento del 3% (dato trimestrale annualizzato), e degli ordini di beni durevoli.
Nella settimana attenzione anche alle indicazioni che, tra il 23 e il 26, arriveranno da Davos, dove è in calendario il World Economic Forum. Ovviamente, a monopolizzare l’attenzione degli operatori sarà l’intervento del presidente statunitense Donald Trump in chiusura di lavori.