Procter&Gamble: utili netti in calo a $2,50 miliardi per riforma Trump, ma battono stime
Procter&Gamble ha reso di aver chiuso il suo secondo trimestre fiscale con utili netti pari a $2,50 miliardi, o 93 centesimi per azione, in calo rispetto ai $7,88 miliardi, o $2,88 per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente.
La flessione è dovuta allo smobilizzo di alcuni marchi del settore beauty e di un onere fiscale legato all’introduzione della riforma Trump.
Su base netta, il colosso della grande distribuzione ha riportato un onere di $628 milioni, incluso un onere legato alla tassa sugli utili rimpatriati stimato a $3,8 miliardi e un credito di imposta differito, su base netta, di $3,2 miliardi.
Su base adjusted, l’attivo per azione è stato di $1,19, meglio degli $1,14 attesi dal consensus.
Le vendite si sono attestate a $17,40 miliardi, in rialzo rispetto ai $16,86 miliardi dello stesso trimestre dell’anno precedente e meglio dei $17,39 miliardi attesi.
P&G ha confermato l’outlook sulla crescita delle vendite del 3% circa nell’anno fiscale 2018, ma ha rivisto al rialzo la guidance sull’attivo per azione adjusted da una crescita del 5% a una del 7% rispetto all’eps adjusted del 2017, pari a $3,92.