Borsa Tokyo +1,9%, Hong Kong balza di oltre +2% con Alibaba in rally +10%. Omicron fa meno paura
Acquisti solidi sull’azionario asiatico, con lo smorzarsi dei timori sulla variante Omicron che, in base alle ultime notizie, sembra meno grave di quanto temuto. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in rialzo dell’1,89% a 28.455,60 punti.
Effetto positivo da Wall Street, con il Dow Jones balzato
di quasi 650 punti, il Nasdaq Composite avanzato dello 0,9% a 15.225,15, lo S&P 500 salito dell’1,1% a 4.591.67.
Molto bene Hong Kong, con l’Hang Seng in crescita di oltre +2%, sostenuto dai titoli degli operatori di casinò e delle società attive nel mercato immobiliare.
Rimbalzati anche i titoli hi-tech, particolarmente penalizzati nelle ultime sessioni, con Tencent +2,6% e Alibaba in rally del 10%, dopo aver perso quasi il 6% alla vigilia.
In Cina, diffusi i numeri relativi alla bilancia commerciale di novembre, da cui è emerso che le esportazioni sono salite del 22% su base annua, a $325,53 miliardi, in rallentamento rispetto alla crescita del 27,1% registrata a ottobre. Il dato è stato comunque migliore delle stime degli analisti intervistati da Bloomberg, che avevano previsto una crescita pari a +20,3%.
Le importazioni sono avanzate del 31,7% su base annua a $253,81 miliardi, in accelerazione rispetto al +20,6% di ottobre. Nel complesso, il surplus della bilancia commerciale della Cina si è attestato a $71,72 miliardi.
In Cina l’attenzione è soprattutto sull’annuncio arrivato nella giornata di ieri, a mercati chiusi, dalla banca centrale People’s Bank of China, che ha reso noto che taglierà il reserve requirement ratio, RRR, ossia le riserve obbligatorie che le banche devono detenere, per la seconda volta quest’anno, iniettando nell’economia 1,2 trilioni di yuan, l’equivalente di $282 miliardi.
In Australia, la RBA (Reserve Bank of Australia) ha annunciato la decisione di mantenere invariato il target sul tasso di interesse al minimo dello 0,10%, come da attese. Nel comunicato della banca centrale australiana si legge che “la variante Omicron rappresenta una nuova fonte di incertezza”, ma che “i consumi delle famiglie stanno recuperando in modo solido” e “l’outlook per gli investimenti delle aziende è migliorato”.
La banca centrale ha ripetuto che “i tassi di interesse non saranno alzati fino a quando l’inflazione non crescerà in modo sostenibile tra il 2 e il 3%”.
In Giappone, diffuso il dato relativo alle spese per le famiglie di ottobre, scese su base annua dello 0,6%, in linea con le attese, dopo il calo dell’1,9% di settembre. In media, la spesa media delle famiglie con due o più componenti è stata pari a 281.996 yen (l’equivalente di $2.500), in flessione per il terzo mese consecutivo.