Valore Spread BTP/BUND 10 anni di oggi in tempo reale
Variazione | Valore | Ora | |
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Spread BTP-BUND 10Y | +0,69% | 116,610 | 20/12/2024, 18:00 |
Rendimento BTP 10Y | -0,77% | 3,449 | 20/12/2024, 20:00 |
Rendimento BUND 10Y | -0,86% | 2,284 | 20/12/2024, 20:00 |
Cos’è lo SPREAD BTP/BUND
Con il termine SPREAD, in italiano “differenziale”, viene indicata la forbice di differenza tra i rendimenti offerti dai titoli di Stato italiani a 10 anni (BTP) e dai titoli di Stato Tedeschi (BUND) – considerati dei parametri di riferimento per le emissioni di tutti i Paesi europei, essendo la nazione economicamente e finanziariamente più stabile. Da qui, la classica dicitura Spread BTP/BUND.
I titoli di Stato sono obbligazioni emesse dai Governi per il finanziamento del proprio Paese e delle proprie attività istituzionali. In altre parole, rappresentano un prestito allo Stato da parte dei sottoscrittori. Più solida è la salute di un paese, minore sarà il rendimento che lo stato dovrà dare all’investitore al termine del “prestito”, trattandosi di un investimento piuttosto sicuro.
Dunque, per spiegare cos’è lo Spread BTP/BUND, potremmo riassumere affermando che si tratta di un valore che indica quanto sia rischioso prestare soldi allo Stato italiano comprando BTP, rispetto all’acquisto del Bund. Più alto è lo SPREAD Btp-Bund, più alto è il rischio nel comprare il Btp. Più lo spread diminuisce, più l’Italia è valutata come uno Stato credibile e sicuro.
In linea generale, il termine SPREAD ha però utilizzi svariati. Oltre a indicare il differenziale di rendimento tra due titoli di Stato (come nel caso dello Spread BTP/BUND), può anche riferirsi alla differenza tra denaro/lettera quando si acquista un’azione o un’obbligazione o all’incremento del saggio di interesse applicato al mutuo rispetto al tasso Euribor.
Come calcolare lo Spread BTP/BUND
Per calcolare lo spread Btp-Bund viene considerato un Btp con scadenza a 10 anni e si calcola quale sarà il suo rendimento al giorno della scadenza. Stessa procedura con il Bund tedesco, calcolando ancora una volta il rendimento a scadenza.
Se il decennale italiano prezza un rendimento del 4,5% e quello tedesco l’1%, lo SPREAD sarà pari a 350 punti base. Da segnalare che lo Spread BTP/BUND è sempre espresso in punti base, e mai in percentuale: 1 punto base corrisponde a una differenza dello 0,01% dei rendimenti. In altri termini, l’1% vale 100 punti base.
Lo Spread non è un valore statico ma dinamico. Varia infatti di minuto in minuto a seconda delle variazioni di prezzo che i due strumenti (BTP e BUND) acquisiscono nel corso della seduta di Borsa. Se il valore del Btp scende, e quindi il suo rendimento sale, mentre quello del Bund rimane stabile o si rivaluta, lo Spread tra i due titoli di Stato aumenta. Il discorso è evidentemente speculare nel caso di contrazioni dello SPREAD.
In ultimo, è bene ricordare che lo SPREAD è una differenza tra due rendimenti. Di conseguenza, cresce in punti base sia quando aumenta il rendimento del Btp italiano sia quando diminuisce il rendimento del Bund tedesco. Ad esempio, partendo da un valore del Btp italiano al 4% e del Bund tedesco al 2%, ipotizziamo una decrescita del primo dello 0,5% e una contemporanea diminuzione del secondo dell’1%. In questo caso lo spread sale, da 200 a 250 punti base. Nonostante però la crescita dello Spread Btp/Bund – che, solitamente, viene trattata in maniera allarmistica – la situazione dell’Italia migliora, perché paghiamo meno interessi – essendo sceso, appunto, il tasso di rendimento.
Lo SPREAD tra i titoli di Stato, su qualunque parte della curva dei tassi, è sempre stato calcolato e monitorato dagli operatori di mercato e dagli analisti finanziari. La fama e la diffusione del termine al di fuori dell’ambito finanziario si è avuta con lo scoppio della crisi del debito dei Paesi dell’Eurozona.
Gli investitori hanno infatti iniziato a monitorare lo spread per avere una misura sintetica del rischio Paese prezzato dal mercato per una determinata nazione sia rispetto a realtà ritenute più sicure (come la Germania) che di altre invece considerate simili o più pericolose.
Aumento dello Spread Btp-Bund: cosa significa
Se lo SPREAD BTP/BUND a 10 anni aumenta significa, dunque, che l’Italia dà agli investitori un rendimento più alto sui suoi titoli rispetto a quanto restituisce la Germania sui Bund con la stessa scadenza.
Da una parte, l’aumento dello Spread viene spesso accolto come una notizia positiva per gli investitori. Significa, infatti, che l’investitore stesso avrà un maggior ritorno in termini economici una volta che i BTP saranno scaduti.
D’altra parte, però, l’aumento dei rendimenti dei BTP – in linea generale – non è una mai una buona notizia per la solidità dello Stato italiano. Nel momento in cui l’Italia inizia ad essere vista e considerata come un paese poco sicuro, i rendimenti dei BTP aumentano, poiché gli investitori richiedono una remunerazione più elevata a fronte di un maggior rischio. In caso contrario, il numero di investitori in Btp si abbasserebbe.
Per concludere, possiamo dire che l’aumento dello spread Btp-Bund 10 anni indica che l’Italia, per ricevere dei prestiti, è costretta ad offrire un tasso di interesse più alto – e quindi il costo dei prestiti che riceve aumenta.
Cosa succede se aumenta lo Spread
In linea generale, l’aumento dello Spread Btp-Bund a 10 anni, ha conseguenze sia sul breve sia sul lungo termine. In particolare:
- Debito pubblico – Se aumenta il rischio percepito sull’economia italiana (che va di pari passo con l’aumento dello spread Btp-Bund), lo Stato dovrà emettere dei nuovi Btp con un tasso di rendimento più alto, impattando negativamente sul debito pubblico.
- Contraccolpo sui finanziamenti – Gli indici bancari che sono punto di riferimento per verificare l’affidabilità delle banche potrebbero avere un contraccolpo dalla perdita di valore dei Titoli di Stato, portando a una crescita dei costi dei clienti bancari e quindi anche del costo dei finanziamenti a imprese e famiglie.
Previsioni andamento Spread Btp-Bund
Fornire linee guida circa le previsioni dello Spread Btp-Bund è pressoché impossibile per l’incapacità di prevedere l’andamento dei titoli di stato italiani (Btp) e tedeschi (Bund). Essendo un rapporto tra due grandezze, gli scenari sono molti e in nessun modo prevedibili sul lungo periodo.
Storicamente, sappiamo però che, qualora si dovesse verificare una crisi politica in Italia, il valore dello Spread potrebbe notevolmente salire. Ormai celebre è il balzo avvenuto nel 2011, culminato a 574 punti nel mese di novembre, nelle settimane antecedenti l’insediamento del Governo di Mario Monti.